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 MATERA –   Questa sera  a partire dalle 21.30 nella bellissima cornice del Castello Tramontano a Matera  ci sarà l’attesissimo live di Arisa.  Sono già pronti gli entusiasmi per il ritorno in Basilicata di Rosalba da Pignola, dopo la straordinaria vittoria del Festival di Sanremo  con il brano “Controvento” .  Tornerà in Basilicata, in un altro luogo fiabesco, il prossimo 10 luglio alla Grancia; prima del concerto materano Rosalba si concede ad alcune domande per il Quotidiano della Basilicata. 

Rosalba, sarai in due luoghi molto particolari della Lucania, l’Apt Basilicata  ti ha scelto, di fatti, come una testimone di questa terra ed hai anche girato il tuo ultimo video ( Quante parole che non dici)  a Maratea. E’ un ritorno di fiamma per la tua terra?

«Sono felicissima quando vengo in Basilicata. E’ la mia più grande gioia tornare.  Io mi sento e mi sono sempre sentita  molto testimone di questa terra, io amo la Basilicata tantissimo e non perdo mai occasione di dimostrare pubblicamente questo affetto profondo e quando sono grata al destino di essere di Pignola e di aver vissuto in Basilicata  la mia infanzia e la mia adolescenza».

Ma, l’hai detto diverse volte in passato, hai  trovando la tua dimensione quando hai lasciato questa terra.

«Sì,  è vero ma ciò che mi ha dato è rimasto. Bisogna certamente trovare le proprie opportunità, la propria vita, il proprio ambiente altrove ma questa è una terra che se letta in maniera giusta ti forma benissimo, specie in adolescenza».

La candidatura di Matera a capitale della cultura europea secondo te è una grande opportunità per questa terra? Può vincere?

«Certo. La nostra terra, però  è tanto bella proprio perché non la conosce nessuno. Se questa terra diventa colonizzata è un peccato per noi e per la sua bellezza. Va bene il turismo ma  non si deve deturpare la sua natura, la sua vocazione. Adesso è bellissima perché incontaminata e non è certo una cosa da poco. Per la Basilicata ci vuole un turismo di Elité non di massa, un turismo caro. Ma queste sono solo  mie teorie». 

Con “ Se vedo te” hai fatto  una mossa anche molto coraggiosa rivolgendo la tua attenzione all’Indie. Hai inserito  brani scritti anche da   cantautori indipendenti, tra cui Antonio Di Martino che firma il tuo ultimo singolo “Quante parole che non dici”.  Oltre a testimone della Basilicata, ti senti anche testimone di questo mondo della musica più nascosto?

«Con questo disco volevo fare un esperimento. Volevo vedere se attraverso un canale popolare come me e Sanremo delle realtà di derivazione indie potevano arrivare alla gente con naturalezza, come arriva il nostro pop. Non è stato così facile, il successo che ha avuto “Controvento” , “Quante parole che non dici”  non l’ha avuto, nonostante sia una canzone bellissima. La musica italiana è fatta di tante realtà e le persone devono scoprire facilmente queste  realtà. Io pensavo di fare questo ma non ci sono riuscita questa volta, ma  io non mi arrendo».

Poi però il successo è arrivato con una canzone molto pop come  “Controvento” ( 11 milioni di visualizzazioni).  Ti aspettavi questo enorme successo?

«Io me l’aspettavo. “Controvento” è una canzone che arriva a tutti, dice parole che tutti vogliono sentirsi dire con straordinaria bellezza. Io lo sapevo, meritavo di vincere Sanremo».

Una curiosità: alla fine hai fatto pace con Mara Venier per quella intervista subito dopo Sanremo?

«Non abbiamo mai litigato, io non litigo con nessuno, sto in pace con tutti. Non me ne frega proprio».

Concludiamo. Cosa è per te la Bellezza?

«La Bellezza, in verità è proprio la mia terra».

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