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MATERA – «Un atto straordinario di poiesi, di creazione dall’infinitamente piccolo all’indefinitamente grande». E’ questo il significato di poesia per Antonella Radogna, secondo la quale esiste «un profondo legame tra il linguaggio metaforico del nostro inconscio e quello poetico». Tutto ciò è ben espresso dalla giovane scrittrice materana nella silloge “Paesaggio liquido” (ed. Fondazione Mario Luzi – Roma 2013 –14 euro), che sarà presentata, oggi, alla biblioteca provinciale di Matera alle ore 18,30 nell’ambito della decima edizione della rassegna poetica “Tre giorni di….Versi”, organizzata dall’associazione Matera Poesia 1995, di cui la stessa autrice fa parte da anni. «Scrivo spesso nelle ore più silenziose delle mie notti – ha spiegato Radogna – e la mia poesia si immerge di continuo nel fiume carsico del linguaggio visibile e invisibile dei sogni; la poesia è così impenetrabile e affascinante al tempo stesso, terreno liquido, ineffabile, impalbabile che emoziona, che muove e si muove nel nostro intimo. La ricerca della conoscenza e delle espressioni che appartengono alla sfera più intima dell’uomo e della vita mi hanno sempre interessato e stimolato;  a cominciare dalla letteratura, principalmente straniera, a partire da autori come Shakespeare, Rilke e Dickinson, centro della questione esistenziale e ricerca delle vere ragioni dell’umano, attraverso la parola scritta, con  il fondamentale ruolo  dell’insegnamento come interazione e feedback  tra docente e allievi. La raccolta emerge dall’intreccio ricerca-invenzione che genera conoscenza di sé e del mondo». Laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Bari e in Scienze psicologiche dell’intervento clinico a Urbino, mamma dei piccoli Alessandro e Lara, a cui è dedicato il libro, Antonella è docente di Lingua e Cultura inglese al Liceo artistico “Carlo Levi” di Matera. Ha pubblicato traduzioni per il magazine statunitense “World Futures”, inerenti l’ambito psicologico e un saggio breve  per la rivista “Elitès – Rubbettino”, editore sul filosofo della complessità Edgar Morin; ha seguito diversi laboratori del “Piccolo Teatro” di Milano, città nella quale ha vissuto e insegnato per dieci anni, e svolto attività teatrale; ha collaborato in passato con “Il Corriere del Giorno” di Taranto, scrivendo di arte e teatro. «L’opera di Antonella  Radogna – scrive nella prefazione Mattia Leombruno, presidente della Fondazione Luzi – si lega imprescindibilmente in una salda stretta  con il suo pensiero di fondo: non si tratta qui di rinvenire un’idea come lògos, ordinazione, raziocinio, ma piuttosto di principium omnium che istruisce le modalità della versificazione. (…). Aderisce al filone della tradizione letteraria, che dai Protoromantici o meglio ancora da Rimbaud in poi attraversa Hölderlin e Rilke, Campana giungendo a Luzi».  La ricerca esistenziale prima che poetica si ritrovava anche nella prima raccolta di versi  “A margine” (Il Filo-Roma -2007) con la quale Antonella ha vinto il IV Concorso nazionale di Poesia Isabella Morra 2009 – Sezione libro edito. Qui tutti i componimenti della raccolta sono emblematici momenti di un percorso di autoanalisi, di scavo interiore, di intima riflessione su se stessa e sulla propria costruzione del sé. Particolare interesse riveste la ricerca nel linguaggio che viene piegato e teso nel tentativo, riuscito, di restituire i codici interiori, il pensiero e le emozioni . A questo proposito,  presentando il testo a Palazzo Lanfranchi a Matera,  Ippolita Lazazzera, poetessa pugliese e docente di lettere,  riferiva che «l’ottica di analisi di sé e del mondo non è quella consueta degli schemi precostituiti della società di massa, ma quella di chi guarda la realtà da una dimensione privilegiata, perché marginale, assolutamente autentica, dove nulla è predefinito ma tutto in continua e costante costruzione in cui i limiti del mondo, seppur recepiti, vengono stemperati nella dimensione poetica». Questa sera alla  presentazione, a cui prenderà parte il presidente della Provincia Franco Stella,   ci saranno  vecchi e nuovi amici di Antonella, tra cui il poeta Carlo Abbatino, la scrittrice Maria Antonietta D’Onofrio e la presidente dell’Associazione “Matera Poesia 1995” Maria Antonella D’Agostino. La lettura delle liriche, come già avvenuto in passato, sarà a cura degli artisti Mimì Orlandi e Sergio Gallo. Ad intervallare i momenti della serata  sarà Gregorio Giamba con alcuni brani musicali eseguiti al violino.

 

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