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MARATEA- Un “tuffo” nella musica, con l’esecuzione della Grande orchestra sinfonica russa delle più belle e immortali colonne sonore del cinema di tutti i tempi, ha aperto la Settimana del Cinema di Maratea. Ai piedi della statua del Cristo Redentore, immersi in uno scenario mozzafiato, le note si sono mescolate alle immagini più suggestive dei film evocati dalla performance dell’ensemble internazionale in un magico incontro tra memoria e suggestioni visive. In piazzetta del Gesù, il via alla kermesse di cinema e mondanità, con la giornalista Francesca Barra al timone di un avvincente viaggio tra le bellezze di Maratea e le star del grande schermo ospiti della serata. Acclamatissimo, come sempre, Michele Palcido che ha raccontato della sua esperienza di attore e regista in Basilicata e, con particolare orgoglio, delle sue origini lucane. A Nicola Timpone e al produttore Francesco Di Silvio il compito di parlare del film “33 days. Born to be wild”, dedicato a Niki Lauda e allo spaventoso incidente a Nurdburing che costrinse il pilota austriaco a 33 giorni di coma. Al direttore dell’Apt Gianpiero Perri, preceduto dal saluto istituzionale del sindaco di Maratea, Domenico Cipolla, il compito di spiegare il senso della sigla di apertura della kermesse che promuove i tanti tesori di Maratea, la sua costa e il suo territorio. Sul palco anche il direttore della Lucana film commission Paride Leporace e il direttore di Cinemadamare Franco Rina. A concludere la serata d’esordio della rassegna la proiezione del film “A girlfriend in a coma” diretta da Annalisa Piras, preceduta dall’intervista al protagonista Bill Hemmot, già direttore di The Economist. Ma a far risplendere di una luce speciale il “blue carpet” è la madrina della Settimana del cinema Isabella Orsini. Una vera principessa, e non solo per il titolo avuto in dote dal nobile consorte Edouard de Ligne de la Tremoille. Che Isabella sia nobile dentro, oltre che molto bella fuori, lo si capisce subito. Ci è bastato scambiare quattro chiacchiere con lei, nel pomeriggio, tra i divanetti, sul terrazzo a picco sul mare, del Sea Sunset relais di Angelo Calculli, per poterne apprezzare le qualità umane prim’ancora che di attrice. La “principessa” è rapita dal mare e dalla natura selvaggia, ma al tempo stesso accogliente, di Marina di Maratea. “Sono felice – ci dice entusiasta- di aver scoperto grazie alla Settimana del cinema un luogo così incantevole. E’ un posto da favola, dove il tempo sembra si sia fermato. E poi c’è un’energia molto vera. Se uno vive qui non muore mai”. L’intento, ci confessa, è quello di comprare casa da queste parti. “Quale posto migliore- dice ancora Isabella- per le mie bimbe Althea (4 anni) e Athenais (di appena 2) per vivere a contatto della natura e lontano dal cielo sempre grigio di Parigi o del Belgio?”. Poi, rotto il ghiaccio, la conversazione si fa più seria. Lo spunto lo offre il film di Armand Assante “First Law” che parla di potere e petrolio. “So che anche la Basilicata è terra di oro nero- dice Isabella Orsini- però a differenza della Libia, qui abbiamo la possibilità di parlare e far conoscere le altre ricchezze di questa terra e salvarla dalle logiche delle lobby dell’energia”. E anche un banale scambio di complimenti tra signore per un paio di scarpe di vernice bianche e rosse , che è impossibile non notare, diventa occasione per un elogio del low profile. “Le ho comprate a Parigi da Miu Miu ai saldi- dice con estrema naturalezza Isabella- non mi piace sprecare il denaro in cose futili o che comunque si possono acquistare a meno della metà. Preferisco spendere per cause più meritevoli, per aiutare chi è stato meno fortunato”. Un esempio prezioso in tempo di crisi. L’appello finale? “Impariamo ad apprezzare di più quello che abbiamo. L’Italia è il paese più bello del mondo”. E Maratea è senza dubbio parte di questa bellezza.

 

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