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MATERA- Per raccontare Alessandro Haber si dovrebbe  cominciare dalla fine. Da quando, cioè, finito il nostro aperitivo, accolti dal maestro di ospitalità e buona tavola Francesco Abbondanza, l’attore, in barba alla pioggia che ha cominciato a cadere sui Sassi e al resto della compagnia,  non ha esitato un attimo a rimediare un passaggio in Vespa per farsi accompagnare nella vicinissima piazza Sedile. Alessandro Haber è uno a cui piace vivere, ma soprattutto vivere come sente. E lo si intuisce da azioni semplici come questa, oltre che dai gesti e dalle parole. A Matera, in questi giorni, è ospite del vulcanico Angelo Calculli (la sua è una miniera di progetti), che scopriamo essere l’“ispiratore” della nuova formula dello spettacolo dedicato a Charles Bukowski, proposto questa sera, in anteprima, al teatro Mercadante di Altamura. «In realtà questo spettacolo ha origini molto lontane- racconta Haber, tra un sorso di spumante e un dolcetto ai fichi-  E’ nato diversi anni fa come reading di letture scelte, diretto da Giorgio Gallione. “Bukowski confessioni di un genio”, s’intitolava e, insieme alla Velotti Battisti ensemble, cercavo di restituire al pubblico l’ “humus” di Bukowski. A un certo punto si è innescata una strana simbiosi tra me e il personaggio ed è successo che nell’immaginario di chi sta dall’altra parte del palcoscenico sono diventato realmente Bukowski. Che, poi- aggiunge Haber- non è mai lo stesso, perchè, abitando in me, è un uomo in tutte le sue fasi: a volte più incline al riso, a volte incazzato, altre ironico, altre ancora scocciato». E’ proprio da questa sovrapposizione continua tra interprete e personaggio, da questo continuo perdersi dell’uno nell’altro che nasce “Haberowski- Alessandro Haber è Charles Bukowski”. Ma a cambiare non è semplicemente il titolo. Lo spettacolo, pensato insieme agli amici Angelo Calculli e Tonino Zangardi, che del progetto è l’ “assemblatore”, è un’autentica rivoluzione rispetto al passato. Alessandro Haber in scena non è più solo davanti ad un leggio, ma alle suggestioni che con la sua voce e la sua espressività riesce a evocare si aggiungono le emozioni visuali  e sonore di Manuel Bozzi e Alfa Romero. «Le parole conservano indubbiamente la loro centralità- spiega Haber- ma mi piace l’idea di dare una diversa luce alla struttura. Sicuramente con i miei nuovi compagni d’avventura litigheremo, ma lo “scazzo” è sempre costruttivo. E poi- dice con un sorriso sornione- se non litigo, non sono felice». Dopo Altamura, “Haberowski” sarà riproposto allo Stabile di Potenza, dove sarà registrato un dvd che uscirà con la rivista L’Espresso. In cantiere, sempre con Angelo Calculli, c’è un disco: una play list selezionatissima di grandi autori italiani che Haber reinterpreta con la sua voce inconfondibile in maniera del tutto originale. Inutile dire che il disco sarà registrato a Matera. E, abituato com’è a non risparmiarsi, Haber ha detto sì a un piccolo ruolo nella versione “in lungo” di Sassiwood di Antonio Andrisani. «Ho visto i suoi corti- dice Haber- è mi ha subito conquistato, ha uno stile davvero originale, per cui mi fa piacere esserci». Nel film, sotto la direzione artistica di Zangardi, farà l’avvocato. Buttarsi, d’altra parte, gli viene facile: «Non mi sento arrivato- dice- mi piace l’idea di stare sempre  su un filo e barcollare, mi piace rischiare e mettermi in gioco ogni volta. Anche perchè nessuno è eterno; una volta morto il mondo andrà avanti lo stesso». Parola di Haber o forse di Bukowski…

m.agata@luedi.it

 

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