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QUATTRO storie che costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso. La compagnia “Fibre parallele” porta in scena, il prossimo 4 dicembre alle 21 al teatro Stabile, “Lo splendore dei supplizi”, testo scritto e interpretato da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, con Mino Decataldo. Lo spettacolo desta curiosità già a partire dal titolo perché pone in contrapposizione due termini in antitesi: splendore e supplizi. Il nome dello spettacolo si rifà al secondo capitolo di un testo di Michael Foucalt “Sorvegliare e punire”, in cui si spiega come le esecuzioni e le torture in pubblica piazza abbiano cambiato modalità nel corso del tempo passando da una dimensione pubblica a una privata.

Gli autori e attori di Fibre Parallele hanno deciso di partire da questo presupposto, per realizzare una rappresentazione il cui scopo è mostrare attraverso il teatro quelli che sono i nuovi feroci supplizi che un singolo o più persone subiscono in un salotto o in una stanza da letto, al riparo da occhi indiscreti.

Su un gigantesco schermo nero che svolge la duplice funzione anche di sipario, compaiono di volta in volta i titoli dei supplizi a cui assisterà lo spettatore rendendosi testimone, come in passato si faceva nelle piazze di tutta Europa, di una carneficina morale e fisica, dove il masochismo e il sadismo si confondono a vicenda, fino alla resa dei conti finale votata all’annientamento dell’essere umano e di ogni minimo barlume di dignità che possiede. Il tutto però viene affrontato con un’ironia che potremmo definire virulenta e per questo di maggiore impatto sullo spettatore che, per quanto divertito, resta spiazzato e allo stesso tempo scosso dall’inconsapevole o consapevole crudeltà che i personaggi vivono in scena. I quattro episodi di cui si compone la pièce teatrale sono: “La coppia”, “Il giocatore”, “La badante” e “Il vegano”
Il vero capolavoro dello “Splendore dei supplizi” è però “Il vegano”. Il trionfo del caos e del kitsch d’autore. Un po’ alla maniera di Marco Ferrari, per intenderci. Non si può restare indifferenti alle invettive in barese di due irresistibili operai di sinistra che rapiscono e torturano a colpi di carne e uova un Vegano radical chic. Il pubblico va ovviamente in delirio, ridendo a crepapelle. Sia nel precedente episodio che in questo Licia Lanera e Riccardo Spagnulo dimostrano di sapere il fatto loro e di possedere grande padronanza del palcoscenico, oltre ad essere due grandi interpreti.

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