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IL rammarico è non avere un progetto sportivo che faccia da traino. Il palaBasento di Lavangone – nella persona di coloro che ci lavorano quotidianamente – lancia un allarme: per sopravvivere c’è bisogno di altro, di eventi, spettacoli, che consentano di sostenere anche l’uso sportivo della struttura. Altrimenti è difficile andare avanti. 
“Il palazzetto ad oggi è in regola per tutte le attività sportive – spiega Giuseppe Lovito, presidente del consorzio Archidea che gestisce l’impianto – ma entro una ventina di giorni contiamo di completare l’iter burocratico necessario per entrare nei circuiti nazionali dei concerti e ospitarne all’incirca uno ogni tre mesi. Dobbiamo entrare nell’ottica che un impianto del genere deve essere utilizzato il più possibile per risultare funzionale, altrimenti si corre il rischio di trovarci tra le mani una cattedrale nel deserto”. Il palaBasento oggi ha bisogno di farsi conoscere e molto potrà dare in tal senso il raduno della Nazionale Under 18 di basket maschile, che si concluderà nel mese di giugno con il quadrangolare che vedrà in campo insieme agli Azzurri le rappresentative di Turchia, Slovenia e Croazia (come si può approfondire in pagina nelle dichiarazioni di Andrea Capobianco, ndr). Una ribalta internazionale che metterà definitivamente la struttura potentina sotto gli occhi degli addetti ai lavori, ampliandone gli orizzonti di utilizzo. 
“Questo palazzetto può diventare il fiore all’occhiello del territorio – continua Lovito – a patto che la nostra comunità inizi a sprovincializzarsi capendo di avere a che fare con una nuova realtà che non può essere gestita secondo standard superati. Di recente abbiamo ospitato un evento di danza sportiva ricevendo lamentele per i due euro del parcheggio a pagamento, ma bisognerebbe entrare nell’ordine di idee che i servizi vanno  pagati. L’illuminazione e la custodia del parcheggio sono a carico della gestione che deve legittimamente rientrare delle spese”. A livello strettamente tecnico, è stata superata la criticità del rigonfiamento del parquet emerso subito dopo l’inaugurazione. Allo stesso modo si possono ritenere superati i problemi di riscaldamento emersi proprio durante l’ultima manifestazione di danza sportiva. “Vannno perfezionati anche alcuni aspetti relativi alla manutenzione – conclude Lovito – abbiamo ereditato una struttura la cui prima pietra è stata posta venti anni fa e le ditte che hanno curato i vari aspetti sono quasi tutte di fuori. Bisogna coordinarsi al meglio anche con questi interlocutori per avere garanzie di pronto intervento in caso di necessità. Esigenza che diventerebbe sempre più essenziale di fronte a un utilizzo dell’impianto a pieno regime”. 
Pietro Scognamiglio
IL rammarico è non avere un progetto sportivo che faccia da traino. Il palaBasento di Lavangone lancia un allarme: per sopravvivere c’è bisogno di altro, di eventi, spettacoli, che consentano di sostenere anche l’uso sportivo della struttura. Altrimenti è difficile andare avanti. “Il palazzetto ad oggi è in regola per tutte le competizioni – spiegano dal consorzio Archidea che gestisce l’impianto – ma entro una ventina di giorni contiamo di completare l’iter burocratico necessario per entrare nei circuiti nazionali dei concerti e ospitarne all’incirca uno ogni tre mesi. Un impianto del genere deve essere utilizzato il più possibile per risultare funzionale, altrimenti si corre il rischio di trovarci tra le mani una cattedrale nel deserto”. Il palaBasento oggi ha bisogno di farsi conoscere e molto potrà dare in tal senso il raduno della Nazionale Under 18 di basket maschile, che si concluderà nel mese di giugno con il quadrangolare che vedrà in campo insieme agli Azzurri le rappresentative di Turchia, Slovenia e Croazia (come si può approfondire in pagina nelle dichiarazioni di Andrea Capobianco, ndr). Una ribalta internazionale che metterà definitivamente la struttura potentina sotto gli occhi degli addetti ai lavori, ampliandone gli orizzonti di utilizzo. “Questo palazzetto può diventare il fiore all’occhiello del territorio – dichiara Giuseppe Lovito, presidente di Archidea – a patto che la nostra comunità inizi a sprovincializzarsi capendo di avere a che fare con una nuova realtà che non può essere gestita secondo standard superati. Di recente abbiamo ospitato un evento di danza sportiva ricevendo lamentele per i due euro del parcheggio a pagamento, ma bisognerebbe entrare nell’ordine di idee che i servizi vanno  pagati. L’illuminazione e la custodia del parcheggio sono a carico della gestione che deve legittimamente rientrare delle spese”. A livello strettamente tecnico, è stata superata la criticità del rigonfiamento del parquet emerso subito dopo l’inaugurazione. Allo stesso modo si possono ritenere risolti i problemi di riscaldamento emersi proprio durante l’ultima manifestazione di danza sportiva. “Vannno perfezionati anche alcuni aspetti relativi alla manutenzione – concludono i gestori – abbiamo ereditato una struttura la cui prima pietra è stata posta venti anni fa e le ditte che hanno curato i vari aspetti sono quasi tutte di fuori. Bisogna coordinarsi al meglio anche con questi interlocutori per avere garanzie di pronto intervento in caso di necessità. Esigenza che diventerebbe sempre più essenziale di fronte a un utilizzo dell’impianto a pieno regime”. 

Twitter @pietroscogna

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