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La Virtus Bologna è campione d’Italia Under 19 per il secondo anno consecutivo. Con la vittoria sulla Reyer Venezia gli emiliani conquistano il terzo tricolore di categoria negli ultimi 6 anni. Per i veneti un secondo posto storico. Sul gradino più basso del podio sale la Montepaschi Siena, finalista lo scorso anno, che ha battuto la Stella Azzurra. 
Finale 1°-2° posto
Unipol Banca Virtus Bologna – Umana Reyer Venezia 77-61
Non potrebbe essere più vibrante l’inizio del match scudetto del PalaFiera di Udine. Ad aprire le danze, come da consuetudine nelle partite che lo vedono protagonista, è Aristide Landi (MVP della finalissima per il secondo anno consecutivo), prima con la tripla che smuove il punteggio, e poi con la schiacciata che manda in tilt la difesa orogranata. La Reyer è però squadra solida e non si fa impressionare dalle urla del potentino classe ’94. Il roster di coach Buffo risponde colpo su colpo, prima con le incursioni di Zennaro (15 punti), e poi con Candussi (10, 9-11). La presenza del lungo di Palmanova è una spina nel fianco per Pechacek (19) e Fontecchio (9 punti, 11 rimbalzi), che devono ricorrere spesso al fallo per contenere la prepotenza del 210cm dell’Umana. A due minuti dalla fine del primo, accesissimo quarto proprio Candussi ha nelle mani la palla del sorpasso (16-17) ma l’ennesimo errore nel pitturato fa scattare il contropiede virtussino, terminato con la bomba di Millina. Il break dei felsinei si rimpingua nell’ultimo giro d’orologio, con il 2/2 dalla lunetta di Imbrò (11) e con il duello fra giganti vinto da Landi (su Candussi), che valgono il +6 (22-16) dopo 10 minuti di basket da applausi. 
L’Umana torna in campo con le novità Mihalic, Paolin e Akele, che donano agilità e imprevedibilità ai veneti. Anche coach Consolini abbassa il suo quintetto, ricevendo ottime risposte da Sabatini, autore di 7 punti in meno di 3 minuti, per il massimo vantaggio Unipol dalla palla a due (31-20). Alla Reyer serve una rapida iniezione di fiducia per non perdere contatto con i rivali, e gli “infermieri” orogranata sono ancora Akele e Candussi, che smette di litigare con i “terzi tempi” e in semigancio porta i suoi a -5 (26-31). Al ritorno dal time-out chiamato da coach Consolini le VNere alzano la pressione nell’area avversaria e mandano ripetutamente a canestro Pechacek, ceko da 207 cm e autorità da senior nel pitturato. La Reyer ha ritmo e idee per tramutare i possessi in tiri aperti, ma Candussi ripiomba nell’oblio realizzativo, sprecando diverse chance per avvicinare i suoi alla Virtus Bologna, che va al riposo sul +11 (39-28). 
Di ritorno dalla riunione nella pancia del Padiglione 6 della Fiera di Udine il più reattivo è Stefano Mihalic (7), mente e braccio armato della Reyer con 5 punti in una manciata di secondi. Senza Candussi, bloccato da un infortunio subìto in atterraggio, la Reyer si affida a Zennaro, con la bomba che dimezza lo svantaggio dell’Umana (36-41). La Virtus soffre la grinta degli avversari, bravi con Pipitone e Vildera a trovare preziosi rimbalzi in attacco, ma poco lucidi al tiro. Chi non ha problemi a trovare la retina è invece Mihalic, dalla lunetta autore del “pieno” che vuol dire minimo storico per la Reyer (41-43). Con Landi e Imbrò nel momento “down” del loro incontro, la riscossa bolognese passa ancora per le mani di Millina, alla seconda tripla della partita, e dal 2/2 di Fontecchio ai liberi (48-41). L’ultimo minuto del terzo periodo è ad alto voltaggio, e a mandare in cortocircuito la difesa felsinea è Akele, imperioso nel pitturato (43-48).
Nell’ultimo periodo la Virtus smuove il tabellone dalla lunetta, mentre nell’altra metà campo Akele è la scheggia impazzita che si intrufola spavaldo nella difesa bolognese. Si entra con queste premesse nel momento clou del match-scudetto. E proprio quando la pressione aumenta la Virtus si esalta maggiormente. Sia in transizione che al termine dei 24” di possesso la squadra di coach Consolini è irrefrenabile e neanche la tripla di Zennaro scheggia le certezze di Landi e Fontecchio, che rimandano al mittente il guanto di sfida con le bombe del +15 a 5′ dal termine. Dopo una gara di grande sacrificio difensivo, Pipitone ruggisce nel pitturato con la schiacciata e il gioco da 3 punti che ravvivano l’Umana giunta a un passo dal precipizio. Ma gli ultimi tre minuti sono un “vorrei ma non posso” della Reyer, che si danna per trovare un parziale resuscitante, ma viene definitivamente affossata dalla tripla di Fontecchio a 1’40” dalla sirena finale (75-57). Più che il tempo è la convinzione che manca all’Umana dopo i tre punti del numero 21 bolognese (e i due punti di Pechacek), e soprattutto dopo che il tabellone luminoso diventa mortificante, illuminando il +20 Virtus (77-57) a 60”dalla fine. L’ultimo giro d’orologio è una passerella per l’Unipol Virtus Bologna di coach Consolini, Campione d’Italia della Divisione Nazionale Giovanile 2013.

LA Virtus Bologna è campione d’Italia Under 19 per il secondo anno consecutivo e come l’anno scorso Aristide Landi si aggiudica il titolo di Mvp delle finali nazionali. Con la vittoria sulla Reyer Venezia gli emiliani conquistano il terzo tricolore di categoria negli ultimi sei anni.  Sul gradino più basso del podio sale la Montepaschi Siena, finalista lo scorso anno, che ha battuto la Stella Azzurra. 

Finale 1°-2° posto: VIRTUS BOLOGNA – REYER VENEZIA 77-61

Non potrebbe essere più vibrante l’inizio del match scudetto del PalaFiera di Udine. Ad aprire le danze, come da consuetudine nelle partite che lo vedono protagonista, è proprio Aristide Landi, prima con la tripla che smuove il punteggio, e poi con la schiacciata che manda in tilt la difesa orogranata. La Reyer è però squadra solida e non si fa impressionare dalle urla del potentino classe ’94. Il roster di coach Buffo risponde colpo su colpo, prima con le incursioni di Zennaro (15 punti), e poi con Candussi (10, 9-11). La presenza del lungo di Palmanova è una spina nel fianco per Pechacek (19) e Fontecchio (9 punti, 11 rimbalzi), che devono ricorrere spesso al fallo per contenere la prepotenza del 210cm dell’Umana. A due minuti dalla fine del primo quarto proprio Candussi ha nelle mani la palla del sorpasso (16-17) ma l’ennesimo errore nel pitturato fa scattare il contropiede virtussino, terminato con la bomba di Millina. Il break dei felsinei si rimpingua nell’ultimo giro d’orologio, con il 2/2 dalla lunetta di Imbrò (11) e con il duello fra giganti vinto da Landi (su Candussi), che valgono il +6 (22-16) dopo 10 minuti di basket da applausi. L’Umana torna in campo con le novità Mihalic, Paolin e Akele, che donano agilità e imprevedibilità ai veneti. Anche Consolini abbassa il suo quintetto, ricevendo ottime risposte da Sabatini, autore di 7 punti in meno di 3 minuti, per il massimo vantaggio Unipol dalla palla a due (31-20). Alla Reyer serve una rapida iniezione di fiducia per non perdere contatto con i rivali, e gli “infermieri” orogranata sono ancora Akele e Candussi, che smette di litigare con i “terzi tempi” e in semigancio porta i suoi a -5 (26-31). Al ritorno dal time-out chiamato da coach Consolini le VNere alzano la pressione nell’area avversaria e mandano ripetutamente a canestro Pechacek, ceko da 207 cm e autorità da senior nel pitturato. La Reyer ha ritmo e idee per tramutare i possessi in tiri aperti, ma Candussi ripiomba nell’oblio realizzativo, sprecando diverse chance per avvicinare i suoi alla Virtus Bologna, che va al riposo sul +11 (39-28). Di ritorno dalla riunione nella pancia del Padiglione 6 della Fiera di Udine il più reattivo è Stefano Mihalic (7), mente e braccio armato della Reyer con 5 punti in una manciata di secondi. Senza Candussi, bloccato da un infortunio subìto in atterraggio, la Reyer si affida a Zennaro, con la bomba che dimezza lo svantaggio dell’Umana (36-41). La Virtus soffre la grinta degli avversari, bravi con Pipitone e Vildera a trovare preziosi rimbalzi in attacco, ma poco lucidi al tiro. Chi non ha problemi a trovare la retina è invece Mihalic, dalla lunetta autore del “pieno” che vuol dire minimo storico per la Reyer (41-43). Con Landi e Imbrò nel momento “down” del loro incontro, la riscossa bolognese passa ancora per le mani di Millina, alla seconda tripla della partita, e dal 2/2 di Fontecchio ai liberi (48-41). L’ultimo minuto del terzo periodo è ad alto voltaggio, e a mandare in cortocircuito la difesa felsinea è Akele, imperioso nel pitturato (43-48).Nell’ultimo periodo la Virtus smuove il tabellone dalla lunetta, mentre nell’altra metà campo Akele è la scheggia impazzita che si intrufola spavaldo nella difesa bolognese. Si entra con queste premesse nel momento clou del match-scudetto. E proprio quando la pressione aumenta la Virtus si esalta maggiormente. Sia in transizione che al termine dei 24” di possesso la squadra di coach Consolini è irrefrenabile e neanche la tripla di Zennaro scheggia le certezze di Landi e Fontecchio, che rimandano al mittente il guanto di sfida con le bombe del +15 a 5′ dal termine. Dopo una gara di grande sacrificio difensivo, Pipitone ruggisce nel pitturato con la schiacciata e il gioco da 3 punti che ravvivano l’Umana giunta a un passo dal precipizio. Ma gli ultimi tre minuti sono un “vorrei ma non posso” della Reyer, che si danna per trovare un parziale resuscitante, ma viene definitivamente affossata dalla tripla di Fontecchio a 1’40” dalla sirena finale (75-57). Più che il tempo è la convinzione che manca all’Umana dopo i tre punti del numero 21 bolognese (e i due punti di Pechacek), e soprattutto dopo che il tabellone luminoso diventa mortificante, illuminando il +20 Virtus (77-57) a 60”dalla fine. L’ultimo giro d’orologio è una passerella per l’Unipol Virtus Bologna di coach Consolini, Campione d’Italia della Divisione Nazionale Giovanile 2013.

 

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