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«IL RITORNO a Matera e il ricordo del calore del PalaSassi è per me sempre gradito, mi fa venire la pelle d’oca». Ciccio Ponticiello non nasconde il reciproco affetto che il PalaSassi già nella passata stagione gli aveva tributato mostrando di apprezzare i tre anni in cui è stato allenatore dell’Olimpia Bawer. «Un’accoglienza non solo gradita ma che mi aveva commosso» ricorda Ponticiello, «e che conferma come il mio lavoro era stato capito e in quelle tre stagioni a Matera c’era stata l’ultima da lacrime e sangue ma anche a dispetto di tutti quella precedente splendida con una squadra non accreditata nemmeno della salvezza e che invece sfiorò il play off fino all’ultima giornata. La gente ha capito le persone e di queste ne sono grato e la ringrazio».

Poi è d’obbligo venire al match di domenica in un campionato che ancora deve esprimere i propri valori. «Matera è una squadra costruita su giocatori importanti, alcuni come Cantone e Vico che conosco bene e che ho avuto la fortuna di allenare. O come Iannuzzi che mi sarebbe piaciuto portare a Matera, magari rinunciando in quella stagione aun’ala. Matera ha un organico che la pone come una delle favorite, con l’obbligo di vincere. Noi invece dovremo cercare di trovare quella continuità anche lontano da casa che finora è mancata. Abbiamo fatto tre vittorie difficili e contro squadre importanti in casa, dobbiamo ancora migliorare molto fuori. Proveremo a puntare sull’entusiasmo di queste gare vinte per cercare di fare la differenza».

Ponticiello sa bene che la partita si annuncia difficile, equilibrata ma anche imprevedibile visto che molte squadre (e anche Matera e Reggio Calabria non fanno eccezione) sono alla ricerca della giusta continuità. «Io credo che sia importante ricercare la giusta continuità per sè stessi e lavorare in questa direzione e contemporaneamente avere quell’istinto killer che ti permette di approfittare dei momenti e delle pause dell’avversario. Serve la giusta flessibilità. Il controllo dei rimbalzi decisivo? Lo è sempre, per partire in contropiede, imporre i ritmi di gioco. In questo saranno importanti le ali come Austin ed Hamilton ancor più dei lunghi».

Twitter @sport_bas

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