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Duecento. Non servirebbe aggiungere altro. Una cifra così deve essere solo festeggiata. Duecento gol in carriera. Una carriera lunga 20 anni e che ha dinanzi ancora un po’ di partite e magari anche qualche altra stagione.

Stiamo parlando di Daniele Montemurro, il bomber Daniele Montemurro. Domenica scorsa nella partita contro il Bella, l’assist di Gennaro Cacace ha fruttato il gol numero nove in stagione, che equivale alla rete numero 200 nella carriera dell’attaccante materano.

E così è scattata la festa. La sua pagina Facebook è stata presa d’assalto da amici, compagni di squadra e anche dagli avversari. Perchè chi come Daniele Montemurro ha calcato i campi del calcio lucano per tanti anni, ha saputo tessere rapporti che vanno oltre la maglia indossata. E lui di maglie ne ha indossate tante: nella sua ventennale carriera si contano 18 società differenti, più una di calcio a 5 (l’Amici del Borgo). E per ognuna di queste società c’è stato più di un gol per cui esultare.

«E’ una bella soddisfazione per me – ci spiega il bomber Montemurro, raggiunto telefonicamente all’indomani della rete segnata al Bella – che voglio dedicare alla mia famiglia, in particolare “al rosso di Matera” (il riferimento è al papà Vincenzo, ndr). Un grazie poi va a due Pino, Battilomo e Rondinone, e una dedica particolare va a Renato Carpentieri, che purtroppo non c’è più». Dediche sentite e doverose.

Ma adesso si torna a parlare di calcio giocato. Alla scelta di mettere da parte il calcio a 5 per tornare sui polverosi e spesso irregolari campi lucani, per indossare la maglia del Miglionico in Promozione: «Non era facile tornare a giocare a calcio dopo alcune stagioni nel calcio a 5. Le distanze cambiano, ho dovuto lavorare molto. Mi sono allenato intensamente, ho perso peso per tornare ad essere competitivo. Tutti sforzi che sono stati ripagati da questa bella soddisfazione. Peccato però che il gol numero 200 non ha portato al Miglionico i tre punti». Ma per raggiungere la salvezza matematica c’è ancora margine.

I primi dieci anni di carriera hanno portato 100 gol. Dal 2004 ad oggi i “secondi” 100: «L’esperienza di Latronico – racconta Montemurro – è quella che ha segnato maggiormente la mia seconda parte di carriera. E destino ha voluto che proprio domenica tornerò sul campo dei termali, lanciati verso l’Eccellenza. Ricordo con piacere persone eccezionali come Carlo Rossi, Franco e Giacomo Papaleo. Sono state delle belle stagioni, con tanti gol e tante vittorie. Anche l’esperienza a Scanzano con mister Calone non può passare sottotraccia. L’anno e mezzo di Project Matera, poi, mi ha consentito di festeggiare la soglia dei 150 gol».

Nell’intervista per i 100 gol Montemurro ricordò come Omar Mels era da considerare il suo partner d’attacco ideale. Oggi, a distanza di dieci anni, la rosa si è allargata: «Un giocatore come Borsa, a Latronico, era un compagno prezioso. Ma ce ne sono stati tanti: Dario Gagliardi, Giuseppe Bellomo, Raffaele Paladino. Oggi giocare con Gennaro Cacace è davvero bello: generoso al massimo, ti mette sempre nelle condizioni di fare gol».

Fin qui il Montemurro del gol numero 200. Adesso la domanda è un’altra: arriverà a 250? I circa 50 gol del calcio a 5 e la decina della Coppa Italia non li abbiamo contati, quindi al “bomber” toccherà ancora indossare le scarpette per qualche altra stagione.

 

FUORI DAL CAMPO  Daniele Montemurro è nato  a Matera il 5 marzo del 1975. Sin da piccolo ha avuto la passione per il calcio. Tifa Inter ed è un vero sportivo. Daniele è sposato con Valeria e i due hanno una splendida bambina di nome Rebecca. La nascita della figlia ha segnato in maniera particolare la vita di Daniele tanto da tatuarsi sul braccio il suo  nome. Da quel momento ogni gol è dedicato a lei con un bacio sul tatuaggio. Ma per trovare il gol numero 200 non è stato facile. Quell’ultimo “tassello” sembrava stregato. Ed allora compagni, amici e conoscenti hanno partecipato con lui ad alcuni riti scaramantici: maglie, targhe, fogli bruciati e tanto altro ancora. Poi arriva il compleanno e un caffè al bar con annessa “benedizione”. E così, con la “maglia sponsorizzata”, è finalmente è arrivato il fatidico gol. Ma prima ancora è stato necessario un altro piccolo rito. Nella gara con il Bella, nel momento in cui il pallone è stato scagliato  sulla tribuna, dal nostro corrispondente da Miglionico è partita l’iniziativa di scrivere sul pallone la cifra “200” con annessi autografi. Una volta tornato in campo, quel pallone è entrato in rete per il gol numero 200, dando il via ai festeggiamenti. Festeggiamenti che   continueranno anche in settimana perchè è giusto tributare ad un attaccante di razza l’adeguato plauso dimostrando affetto. Perchè anche se questi  non sono i gol di Piola, Totti, Meazza e Baggio la passione con cui si scende in campo è la stessa. E non guasta nemmeno quel pizzico di narcisismo nel verdersi una foto in più sul giornale. Perchè il calcio cosiddetto minore vive anche di queste piccole  e semplici cose. E per chiudere, citando un estimatore di Montemurro: «Chi vince gode, chi perde spiega». E questa volta Daniele ha vinto.

a.mutasci@luedi.it

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