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LA VICENDA della gestione tecnica e amministrativa della sezione arbitrale di Bernalda volge verso la sua più naturale conclusione: sono arrivati i deferimenti. Nove suoi componenti, su richiesta della Procura Arbitrale, dovranno presentarsi a giudizio. Si tratta di Luigi Faraldi, presidente di sezione, Vincenzo Piccinni, vice presidente, Michele Di Leo, cassiere, Roberto Anselmo, Arrigo D’Alessandro, Damiano Ferrara, consiglieri, Rocco Paolicelli, segretario, Antonio Barletta, consigliere nella stagione 12-13, Marco Pavone, del collegio di revisione.
Altro che “bufala” come la etichettò il presidente degli arbitri Marcello Nicchi. Le accuse sono decisamente pesanti e riassunte in un pesante faldone della magistratura degli arbitri, firmato dal sostituto procuratore Giacomo Monsellato.
Le violazioni sono le più disparate e quelle più gravi attengono alla figura di Faraldi che ha l’aggravante di essere il presidente di una sezione nella quale, scrivono i magistrati, sono stati posti in essere comportamenti non proprio consoni a un arbitro. Si parla di condizionamenti su arbitri affinchè in indagine dichiarassero il falso, di verbalizzazioni false, di esami senza certificazioni mediche, di mancati solleciti di pagamento ai morosi, di aver ricevuto sponsorizzazioni senza rendicontazione contabile, di aver omesso il controllo amministrativo, di aver prodotto relazioni sugli arbitri senza aver assistito alle partite con il fine di ricevere indebiti rimborsi spesa, di aver speso soldi in maniera non idonea addirittura falsificando fotocopie di assegni o incassando euro non dovuti, o di aver trattenuto per tempi ingiustificati somme che erano destinate alle casse della sezione (tipo il pagamento del canone della Rai), o anche di aver utilizzato fondi per il pagamento di merce già pagata.
Brutta storia, non c’è che dire, per quanto il nostro primo intento è quello di essere garantisti e di attendere tutti i gradi di giudizio.

Stando a quanto ci riferiscono da ambienti federali, si tratterà di un processo rapido e che prenderà il via già dai prossimi giorni, essendo scaduti i termini per la presentazione delle memorie difensive. Questo però, al netto dei deferimenti che presumibilmente arriverano anche da parte della Procura Federale di Stefano Palazzi che ha acquisito elementi per un’indagine sullo stesso oggetto, sia pure per aspetti non associativi, ma meramente disciplinari.
La rapida tempistica assicurerà alle parti in causa di non incorrere nel rischio di avocazione degli atti da parte della Super Procura del Coni per i processi pendenti da tempo.
Per il momento, balza agli occhi che andrà a processo anche lo stesso denunciante, Rocco Paolicelli, il quale – per inciso e guardacaso – è stato appena “bocciato” all’esame tecnico per la stagione di Calcio a 5 che si è appena conclusa e che, quindi, non arbitrerà più – nella sua qualità di segretario della sezione; e che dovrà rispondere ai giudici anche l’arbitro Pavone che, a differenza del collega, è stato invece promosso dai campi regionali a quelli interregionali di calcio a 11 per la prossima stagione. Ma le questioni tecniche le lasciamo fuori.
Adesso attendiamo solo che – come ci disse il buon Nicchi – “chi ha sbagliato paghi”. E se accadrà a carico di chi avrebbe dovuto far rispettare le regole, sarà davvero un segnale forte.

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