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GLI si può imputare solo la tempistica. Se le dimissioni formalizzate ieri davanti ai tifosi fossero arrivate insieme al comunicato stampa che le preannunciava (29 settembre) il Potenza non avrebbe vissuto una settimana di tormenti. Antonello Grignetti lascia a testa alta e da signore qual è il timone della società ammettendo: «di gruppi che mi hanno avanzato proposte per prendersi il club ce ne sono stati tanti, purtroppo nessuno locale. Il Potenza in questo momento fa gola, ma io sono una persona seria e mi auguro che il nuovo presidente sia adesso Maurizio Notaristefani, con il quale abbiamo avviato questa stagione». 
Un auspicio che non faticherà a tramutarsi in realtà. L’accettazione dell’incarico da parte del commercialista di Martina Franca è a questo punto automatica e porterà a una ridefinizione dell’organigramma nei ruoli organizzativi e gestionali. Nel suo discorso di passaggio delle consegne Grignetti ha voluto ringraziare tutti i compagni di viaggio di un’avventura iniziata nell’estate 2013. Menzione anche per Gianni Occhinegro, socio che nella seconda metà della scorsa stagione ha contribuito al successo nel campionato di Eccellenza. Il medico di Tolve ha voluto rendere pubblico un momento che sarebbe potuto essere privato. Scelta discutibile, ma certamente legittima. Ha messo in piazza gli oneri sostenuti per avviare la baracca (“ho garantito la fideiussione da 31mila euro, mentre Notaristefani ha provveduto all’iscrizione da 19mila”) oltre a svelare questioni interne alla società, interpretando al massimo il concetto di trasparenza: «se non avessi bonificato io cinquemila euro i lavori per il rifacimento del manto erboso del Viviani non sarebbero mai partiti». 
LA MEDIAZIONE In un accordo integrativo rispetto al foglio delle dimissioni, che Notaristefani controfirmerà in queste ore, Grignetti ha posto le sue condizioni per cedere il potere di firma. «Lascio il Potenza a titolo completamente gratuito», ha tenuto a precisare, rimarcando qualcosa di formalmente scontato visto che si tratta di un’associazione sportiva dilettantistica che non ha proprietari. Nello specifico, Grignetti ha voluto le seguenti garanzie da chi è pronto a subentrargli: «la surroga nella fideiussione da 31 mila euro – ha spiegato – e il passaggio in capo alla nuova dirigenza delle utenze dello stadio Viviani, degli oneri derivanti dalla partita Iva, degli accordi con i calciatori e nei contratti già stipulati con i fornitori». 
Aspetti ai quali Notaristefani ha già prestato adeguata attenzione nei giorni scorsi, anche quando il dialogo tra le due parti è stato ai minimi storici. Una stretta di mano a beneficio dei fotografi ha ricomposto ieri anche la rottura che in settimana aveva portato allo scontro fisico il d.g. Saponara e il d.s. Chiaradia. Episodio culmine di tensioni che hanno rischiato di far saltare l’intesa. Grande merito per aver evitato la rottura totale va a Rocco Galasso, dirigente ormai di lungo corso in casa rossoblù che ha saputo mediare le spigolosità altrui mettendoci anche la faccia per garantire il regolare svolgimento dei passaggi più delicati all’interno della trattativa. 
VERSO IL BRINDISI Nella transizione, va dato comunque merito al tecnico Giacomarro di aver fatto tutto il possibile per isolare la squadra da un contorno caotico. Il rapporto di fiducia che lega gran parte dei giocatori al tecnico siciliano ha agevolato il compito. Ieri ad Avigliano test in famiglia, al Viviani domenica arriva il Brindisi per quello che si può definire scontro diretto per le posizioni di vertice. Senza nascondersi. All’inizio di una nuova era è giusto essere ambiziosi, pur mantenendo i piedi per terra.
Twitter @pietroscogna

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