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Alcuni dei presenti in tribuna a Pagani

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LA SBM ha presentato la proposta di acquisto del Potenza. La data indicata originariamente, ossia quella di lunedì è stata quindi rispettata. Sono solo trascorse più ore rispetto a quello che si immaginava perchè probabilmente l’entrata in campo del gruppo di imprenditori potentini al fianco di Caiata ha scompaginato i piani della società milanese.

Nel dettaglio ancora non si è entrato, mantenendosi il massimo riserbo per il patto di riservatezza che c’è, ma non pare lontano dalla realtà l’ipotesi della proposta di un acquisto per il 100% delle quote societarie, ma con modalità di pagamento dilazionate in tre step.

Se così dovesse essere potrebbe essere difficile mettere in pratica tutto quello che attiene l’iscrizione, dal momento che l’operazione andrebbe a completarsi ben oltre la data del 26 di giugno.
Oltretutto, se fosse così, anche i tempi per gli interventi di ristrutturazione sullo stadio Viviani si allungherebbero a dismisura.

Fatto sta che sfoggiando equilibrio e diplomazia, Caiata ha detto: «Voglio ascoltare i miei soci, discuterne con loro. Ho bisogno di alcuni giorni per pensarci e poi darò una risposta, è chiaro che pensare a vari step non è proprio quello che mi aspettavo, ma siamo all’inizio di una trattativa, per cui ci saranno dei tempi per valutare tutti gli aspetti».

In un primo momento sembrava che la Sbm volesse offrire all’azionista di maggioranza del Potenza il pagamento dell’esposizione debitoria nei confronti dello Stato, senza corrispondere altro.
La valutazione che Caiata fa del Potenza è però superiore a quella cifra, che quindi è stata integrata.
Ora toccherà al presidente capire che tipo di risposta dare alla Sbm, atteso anche il fatto che lo sviluppo positivo di questa trattativa è strettamente legata al progetto che la società ha sullo stadio Viviani.

Il sindaco di Potenza, Mario Guarente, mel corso della trasmissione sportiva del lunedì di Radio e Tv Carina ha affermato: «Perchè dovremmo essere contrari a uno stadio nuovo? Al momento non abbiamo visto nessun atto concreto da parte di nessuno. Sia io che Caiata siamo incappati in sedicenti imprenditori disposti a fare un certo discorso e che poi sono svaniti nel nulla. Per quanto attiene le questioni societarie preferisco restare un passo indietro, ma se fosse per me direi che Caiata deve restare alla guida di questa società».

Un endorsment che stempera anche il clima di tensione dei giorni scorsi e che potrebbe anche orientare il presidente nella sua scelta.

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