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Dario Gioia con la sua bicicletta

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POTENZA – Vuoi esplorare i boschi lucani (sentendo dentro di te la sete di conoscenza di Marco Polo, la spinta verso nuovi orizzonti di Magellano, la fame di avventura di Roald Amundsen) ma rischi di perderti anche nel cortile sotto casa? Un grosso aiuto arriverà dall’idea di Dario Gioia: Sentieri Lucani, ossia la “Mappa collaborativa dei percorsi e dei sentieri della Basilicata”.

Lucano di Agromonte, classe 1988, ricercatore a Milano in chimica farmaceutica all’Istituto italiano di tecnologia, ha una passione: girare in bici nei boschi. «Giù scendo per le feste comandate, ho mia madre e mia nonna», dice al telefono dal capoluogo lombardo. La passione gliel’ha passata un collega di Grosseto: «In Toscana hanno una cultura più sviluppata per la mountain bike e i boschi. I percorsi sono ben segnalati e questo genera anche un ritorno turistico».
Sul suo sito spiega com’è nata l’idea: «La solita storia del fuorisede che torna e decide di andare a ripercorrere quelle stradine del bosco dietro casa. Un cancello di bici che ha quasi più anni di lui ma fa niente… Parte. Finisce l’asfalto. Comincia il bosco che, fidatevi, è bellissimo. Il nostro fuorisede arriva ad un bivio ma non ricorda (o, forse, non ha mai saputo) dove andare. Per di qua. No, per di là. Comincia a piovere e la festa finisce. Si torna a casa…».

E quindi, in un primo tempo immagina di poter trovare qualche cartina dei dintorni di casa sua. Ma non trova nulla. «E non c’era niente né su Google né su applicazioni di trekking. Però ho visto che queste app usano mappe di OpenStreetMap, diciamo una soria di “Wikipedia delle mappe”». Ossia, sono gli utenti che caricano nuove mappe.
Così Gioia decide di realizzare uno strumento che copra tutta la Basilicata. Cominciando dalla zona che conosce meglio.

«Finora ho mappato più o meno 35 o 40 chilometri. Un’area ancora piccola», spiega. C’è bisogno dell’aiuto di molte altre persone. Ovviamente ciclisti ma anche passeggiatori incalliti o della domenica, amanti del campeggio, componenti di associazioni che organizzano gite ed escursioni: tutti possono contribuire a rendere www.sentierilucani.it sempre più completo, aggiornato, dettagliato.
Dunque, ai volenterosi contributori del sito è chiesto innanzitutto di utilizzare gambe e occhi: «Esplorare sentieri conosciuti attraverso la consultazione di vecchie mappe cartacee (oppure non ancora noti) per tracciarli tramite l’utilizzo di dispositivi Gps (navigatori satellitari, smartphone)».

In secondo luogo, organizzare e catalogare: «Etichettare i tracciati in modo da identificare facilmente percorsi per trekking o per bici (da strada, gravel o mountain bike). In aggiunta: caratteristiche tecniche, stato di salute (percorsi rovinati, non accessibili, lavori in corso)». Infine, utilizzando la vasta serie di applicazioni già presenti in rete, condividere: «Controllare, modificare, completare le mappe di OpenStreetMap. Caricare le tracce Gpx dei percorsi corredate da una descrizione su questo sito e, eventualmente, su siti più specifici come Strava, Wikiloc, ViewRanger eccetera».

È vero che il segnale di telefonia dei cellulari nei boschi non sempre è presente, ma «nei boschi il Gps (ossia il sistema di posizionamento globale che utilizza i satelliti in orbita intorno alla terra, ndr) di solito funziona bene».
Ci vorrà sicuramente del tempo per questa impresa. Di certo sarà utile a tutti: da chi vuole portare la famiglia a fare una passeggiata nella macchia in tranquillità all’appassionato di mountain bike, dall’escursionista a cui piace pianificare prima di darsi all’avventura fino al naturalista in missione.

«Ed ecco che, di punto in bianco, mi ritrovo ad essere un piccolo esploratore e un piccolo cartografo. In un baleno, ho due nuovi hobby da coltivare mentre me ne vado in bicicletta per il bosco», chiosa Gioia, che ora attende adesioni spontanee ed entusiaste.

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