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Arrestato a Cosenza lo psichiatra, Francesco Niglio (nel riquadro in alto), 46 anni, il quale secondo l’accusa, incaricato dal giudice del lavoro del Tribunale della città calabrese di redigere le perizie medico-legali per l’ottenimento dell’indennità di accompagnamento, avrebbe chiesto 5 mila euro per concludere una pratica con esito favorevole per la persona interessata, una donna. Ieri il legale della vittima, secondo un piano concordato con gli inquirenti a cui la donna si era rivolta denunciando l’accaduto, ha consegnato un anticipo di 500 euro in un bar della città, ma sul posto c’erano gli uomini della Guardia di Finanza che sono intervenuti sequestrando il denaro e la perizia, già pronta, nella borsa del professionista. Per lo psichiatra sono subito scattate le manette ai polsi. Le indagini continuano per verificare la regolarità di altre perizie elaborate da Niglio. I finanzieri hanno sequestrato anche documentazione ritenuta utile per lo sviluppo delle indagini.
LA CONFERENZA STAMPA
«E’ stato doppiamente sfortunato: prima ha negato il parere favorevole al figlio, poi ha incontrato la madre sulla sua strada» ha detto il Colonnello Alessandro Primavera, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nel corso della conferenza stampa per esporre il caso del medico psichiatra che deve rispondere di concussione.
Alessandro Niglio avrebbe «visitato» solo dal balcone un giovane con handicap motori. Lo avrebbe osservato senza neanche scendere in strada, non potendo il ragazzo fare le scale. Poi avrebbe dato parere negativo, da consulente del giudice del lavoro, perchè il giovane non ricevesse l’indennità di accompagnamento.
Dopo tre mesi però si era presentata da lui la madre del ragazzo, che ovviamente portava un altro cognome. La signora, anche lei con handicap motori, avrebbe ricevuto una velata proposta di pagamento di una tangente perchè la pratica potesse andare in porto in modo a lei favorevole. La signora, memore della vicenda del figlio, ha però deciso di interessare i suoi legali.
Che hanno incontrato il medico e avrebbero ricevuto loro stessi, secondo le registrazioni in possesso della Guardia di Finanza di Cosenza, delle strane offerte. Tra queste, anche quella di non rivelare alla signora di aver diritto agli arretrati. Il professionista avrebbe proposto agli avvocati di mandare avanti la pratica e di dividere poi quanto ricavato dall’arrivo delle indennità degli anni passati.
La Guardia di Finanza di Cosenza ha operato in soli cinque giorni, dalla denuncia all’arresto del medico, effettuato ieri all’ora di pranzo presso un noto bar cittadino. Qui uno dei legali della vittima ha consegnato 500 euro, in banconote segnate, al medico, come acconto dei 5000 pattuiti. Immediato l’arrivo delle fiamme Gialle, che seguivano e filmavano la scena. Nella borsa del medico era già pronta la perizia con esito favorevole, da inoltrare in giornata. «Adesso vaglieremo anche tutti i casi di cui si è occupato Niglio», ha detto ancora Primavera. «Cercheremo di scoprire se ci sono stati casi simili in passato».

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