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di Mariateresa Labanca

POTENZA – Intesa Sanpaolo assume 150 giovani lucani, laureati e diplomati con età non superiore ai 29 anni. Dopo l’intesa con le sigle di categoria di Cisl e Uil prende il via “l’operazione” dell’istituto di credito che porterà alla creazione di 600 nuovi posti di lavoro in tutta Italia, nelle aree geografiche con forti problemi occupazionali. I dettagli sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede del sindacato locale, dalla Fiba Cisl che ha riunito i quadri sindacali meridionali.
La debolezza del territorio, per una volta, diventa punto di forza, facendo rientrare Potenza tra le quattro città (oltre al capoluogo lucano, L’Aquila, Lecce e Torino) destinatarie dell’intervento che ha già fatto tanto discutere, per la particolarità della formula contrattuale che viene definita “salario di ingresso” . Per i giovani della Basilicata si tratta comunque di una grande occasione. Intesa San Paolo, infatti, realizzerà un investimento immobiliare a Potenza, per la realizzazione di un centro servizi, presso cui verranno impiegate 150 unità per attività di back office che rientrano comunque nel settore del credito. Per partecipare alla selezione è necessario avere la residenza in Basilicata, non superare i 29 anni, aver conseguito il diploma o la laurea (sono ammesse tutte le facoltà), essere alla prima occupazione. I 150 selezionati, per i primi quattro anni, verranno assunti con contratto di apprendistato professionalizzante a tempo indeterminato. Per i primi quattro anni il salario sarà ridotto del 20 per cento rispetto al trattamento previsto dal contratto nazionale. Per candidarsi è sufficiente andare sul sito www.intesasanpaolo.com ed inserire il curriculum nella sezione “Lavora con noi”. E, soprattutto – consigliano Mauro Incletolli ed Enrico Cocciolla della Fiba Cisl di Intesa San Paolo e Banco di Napoli – «è necessario inserire il proprio curriculum sul sito internet al più presto possibile, visto che sono tanti i giovani interessati all’opportunità lavorativa». «E’ un accordo importante – hanno sostenuto i dirigenti della Fiba Cisl – dal forte valore sociale, che prova a far fronte al grave problema occupazionale che attanaglia soprattutto alcuni territori, in un momento caratterizzato da una grave crisi economica e sociale, che non richiede proclami ma risposte concrete». Ma intorno a quella che ormai è più di una proposta non ci sono solo consensi. L’accordo siglato a Roma, nelle scorse settimane, con le sigle di categoria di Cisl e Uil è stato invece bocciato dalla Fisascat Cgil che intravede il pericolo di nuove gabbie salariale, come hanno sostenuto più volte anche i leader sindacali locali. Sall’assemblea della Fiba Cisl è arrivata la risposta: «Il salario d’ingresso – hanno spiegato i dirigenti – è cosa ben diversa dalle gabbie salariali, come dimostra il fatto che tra le città individuate c’è anche Torino. Nè tantomeno intacca il contratto collettivo visto che, dopo i primi quattro anni, saranno applicati i trattamenti economici e normativi previsti dal contratto nazionale e dagli accordi aziendali tempo per tempo vigenti».
«E’ una formula – spiegano ancora i dirigenti sindacali – che sta piacendo molto per il valore sociale che rappresenta e non si escludono nuovi campi di applicazione». Anche se, va sottolineato, l’accordo è individuale e si applica al solo caso specifico. Intesa San Paolo si è anche impegnata a stabilizzare i circa mille precari dell’istituto in tutto il Paese, partendo con i primo 400 contratti a tempo indeterminato. Solo nel caso di Torino, invece, le cento persone da assumere vengano da una platea di cassaintegrati. Il direttore generale, poi, ha ribadito che il polo in Romania svolgerà esclusivamente attività amministrative delle banche estere, perimetro Europa. Il segretario generale della Cisl lucana, Nino Falotico, ha parlato di «accordo storico perché riporta in azienda servizi che erano stati esternalizzati e perché mantiene sul territorio nazionale attività che rischiavano di prendere la via della Romania. E alla Cgil che parla di precarietà e gabbie salariali risponde dicendo che la precarietà è non poter fare un progetto di vita, con questo accordo, al contrario, si tutelano i giovani con un contratto a tempo indeterminato, a fronte di una riduzione salariale che è solo temporanea». Soddisfazione è stata espressa anche dal segretario generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, secondo cui «l’accordo rappresenta la prima concreta applicazione del concetto di flexsecurity, una soluzione contrattuale innovativa che, a fronte di una deroga salariale temporanea e contrattata, supera la logica del doppio binario precarietà-stabilità e crea le condizioni per creare occupazione vera a tempo indeterminato in un settore dalle forti potenzialità».

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