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di ANTONIO CORRADO
MIGLIONICO – Quello che stiamo per raccontare sembra quasi l’episodio di un film del grande Toto’, se non fosse per quel pizzico di noir, che avrebbe inquinato irrimediabilmente la scena al principe della risata.
La location è il cimitero comunale di Miglionico. Un pregiudicato riceve dalla propria madre in eredità un piccolo appartamento di proprietà comunale in affitto. E’ praticamente attaccato ai locali dell’obitorio, da cui è separato solo per mezzo di una porta murata. Nel frattempo l’uomo viene arrestato per scontare una vecchia pena. Al suo posto in casa arriva un amico, sempre pregiudicato, di 33 anni. Il nuovo inquilino trova le utenze staccate, probabilmente per morosità. Allora gli viene un’idea alla Totò. I locali adiacenti erano stati realizzati dal Comune per allestire un nuovo obitorio, ma la “destinazione d’uso” non ha spaventato l’uomo, che ha deciso di allargare l’abitazione, abbattendo la muratura della vecchia porta e “inglobando” proprio una delle stanze dell’obitorio, temporaneamente vuota, ma da destinare forse a magazzino. A due passi c’era la sala mortuaria. Arrivati nel locale, di fatto ancora inutilizzato, i carabinieri hanno trovato l’uomo alle prese con i lavori di muratura, constatando che stava sfruttando illecitamente anche l’energia elettrica. L’allaccio e i lavori abusivi sono stati verificati dai carabinieri, che lo hanno arrestato. La superstizione (o la disperazione) non ha impedito all’uomo di abbattere la porta murata, in quanto quella stanza poteva diventare un vano aggiuntivo. Paradossalmente, i lavori di ampliamento sarebbero passati inosservati, se l’uomo non avesse realizzato anche l’allaccio abusivo all’impianto elettrico del cimitero, forse per “rientrare” nelle spese di una maggiore cubatura casalinga. Infatti, proprio quest’ultimo illecito scoperto dai carabinieri, ha comportato l’arresto l’uomo, accusato di furto aggravato e danneggiamento di edificio pubblico. I prossimi accertamenti sulla bolletta del cimitero, ovviamente a carico del Comune, dimostreranno l’entità del danno all’erario.
Anche perchè, pare vi fossero collegati elettrodomestici che i defunti probabilmente non adoperano.

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