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In un incasinato venerdì, tra assenze, malattie, dimenticanze, scazzi e fastidi, mi è capitato di incontrare una persona speciale. Per quello che è, che fa. Confesso, all’inizio ero molto seccata, avevo un sacco di cose da fare, ero impreparata. Detesto non essere informata degli incontri. 
Ma, Gilles Pécout professore di Storia Contemporanea all’École Normale
Supérieure di Parigi, il più grande studioso europeo del Risorgimento, ha risolto tutto. Ha sorriso delle mie lacune, e mi ha conquistato parlando, di Calabria e Unità Italia. Della sua amicizia con Napolitano. Libri e inni. Leghisti e Va’ pensiero. Marsigliese e studenti. Della piccolezza di Sarkozy e di un’Italia che dovremmo amare di più. Noi, gli italiani post unitari. 
Tra tutte una mi ha colpito, il suo amore per “Cuore”. Sì, Edmondo De Amicis, quello che spesso sbeffeggiamo. Beh lui ne ha curato una traduzione, “è andata molto bene, visto il pubblico cui era rivolta. “Il mio – ha detto –  è stato un tentativo  di riproporre un classico
della letteratura didattica e politica italiana in Francia, per dimostrare che i francesi non erano gli unici durante la terza repubblica ad aver sacralizzato la scuola. Sono stato colpito nel vedere che se in Francia non era stato più tradotto dalla fine dell’Ottocento. Nel resto del mondo è ancora un classico”.  E cita esempi, come la Cina. “Ero lì per un convegno, non si parlava di Cuore, ne ho parlato dopo, durante una conversazione con alcuni studenti. Pochi minuti dopo me hanno portato una copia. Lo studiano, leggono. Ancora. Poi c’è l’edizione coreana, giapponese.  Per non parlare dell’edizione israeliana, un paese nuovo ha bisogno di questo tipo di letteratura pedagogica». Insomma Garrone, il mastro Perbone, la maestrina dalla Penna Rossa,  Coraci il “ragazzo calabrese”. Franti. Ancora emozionano, nel resto del mondo. E io, mi sono commossa. 
Ah, chissà se i 5 candidati delle primarie che faranno il confronto questa sera su sky, l’avvenimento del giorno, lo hanno letto. 
Chissà. Magari è un consiglio.
Che poi, tipo io mi immagino Tabacci nei panni di Enrico Bottini (voce narrante, presente in assenza)
Laura Puppato la maestrina dalla Penna Rossa
Renzi è Derossi (spiccitao) il precisino, il primo della classe
Garrone, l’animo nobile, è Vendola
infine Bersani è il maestro Perboni, la sua famiglia è il partito, e così vorrebbe continuasse. 
ps ah, il professor Pécout mi ha detto anche che i francesi la Marsigliese, pur amandola visceralmente, mica la conoscono tutta. La musica, le prime strofe. Ma questa, è un’altra storia. 
ps del ps io questo lo avevo pensato prima della genialata, firmata Pd, dei Fantastici 5
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