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L’espressione “truppe cammellate” rimanda al colonialismo (da operetta) 
italiano. Infatti, esse furono formazioni arabe che affiancarono le 
forze armate coloniali italiane. Tali truppe erano formate 
prevalentemente dai Savari (dal persiano Savaran, cavalieri) che fecero 
parte del Regio Corpo Truppe Coloniali della Libia dal 1912 al 1943. 
Questo Corpo, costituito con truppe native della Libia, includeva anche 
truppe cammellate (Meharisti), truppe di fanteria e artiglieria oltre 
agli Spahis (cavalleria irregolare libica). Vennero impiegati nella 
conquista della Tripolitania e specialmente della Cirenaica e del 
Fezzan.
Fin qui la storia. Nel gergo politico l’espressione “truppe 
cammellate”, in senso figurato, è stata recepita dal linguaggio 
giornalistico e politico per indicare i sostenitori, raccolti in 
corrente, gruppo di pressione, associazione, di un leader politico o di 
una linea politica. Invenzione di notevole efficacia polemica fu l’
espressione “truppe mastellate”  per indicare i fedelissimi sostenitori 
del politico Clemente Mastella.
E’ di domenica 18 novembre la presenza di “truppe cammellate” a 
Chianciano nella convention a sostegno di Giampiero Samorì, 
imprenditore-avvocato d Modena che si è messo in testa di partecipare 
alle primarie del centrodestra immaginando di fare il piccolo 
Berlusconi. Per l’occasione nella città termale sono arrivati alcuni  
pullman di anziani a cui era stato detto che si andava in gita. 
Chianciano è il luogo ideale per ospitare “truppe cammellate”. Infatti, 
anni fa, il verde Alfonso Pecoraro Scanio, per far vincere Maria Grazia 
Francescato, portò a Chianciano le sue truppe partenopee. 
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