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Le liste sono state fatte. In Calabria hanno prevalso gli apparati di quello che resta dei 
partiti politici. Quella vecchia abitudine a conservare le ultime rendite. A cooptare i 
sepolcri imbiancati che ancora deambulano per le vie. Sia a destra che a sinistra. E al 
centro, ovviamente. C’è puzza di naftalina persino tra gli insospettabili antagonisti.
Ciò ha provocato alcune situazioni. Sono sparite le vedove. Non c’è traccia dei professori. 
Né delle sindachesse. Le antimafie vere (quella poca che c’è) e le antimafie con la partita 
iva (abbondante) non sono state prese in considerazione. Assenti dalle liste. La società 
civile è stata messa a riposo. Intendiamoci: l’assenza di queste categorie dalla campagna 
elettorale non è di per sé un fatto negativo. Qualche volta è positivo che non siano state 
coivolte queste sovrastrutture. Perché, a un certo punto, per dirla con Indro Montanelli, 
“la pugna diventa pugnetta”.
E’ positivo, invece, il numero di donne candidate. Non sempre in posizione vincente, ma la 
quantità di presenza femminile è un fatto certamente positivo. Specie se ci sono energia, 
passione, intelligenza. E allora ben vengano Anna Falcone, Katia Stancato, Consuelo Nava, 
Laurea Cirella, Enza Bruno Bossio, Ida Dominijanni, Stefania Covello.

Le liste sono state fatte. In Calabria hanno prevalso gli apparati di quello che resta dei 
partiti politici. Quella vecchia abitudine a conservare le ultime rendite. A cooptare i 
sepolcri imbiancati che ancora deambulano per le vie. Sia a destra che a sinistra. E al 
centro, ovviamente. C’è puzza di naftalina persino tra gli insospettabili antagonisti.

 

Ciò ha provocato alcune situazioni. Sono sparite le vedove. Non c’è traccia dei professori. 
Né delle sindachesse. Le antimafie vere (quelle poche che ci sono) e le antimafie con la partita 
iva (abbondanti) non sono state prese in considerazione. Assenti dalle liste. 

La società civile è stata messa a riposo. Intendiamoci: l’assenza di queste categorie dalla campagna 
elettorale non è di per sé un fatto negativo. Qualche volta è positivo che non siano state 
coivolte queste sovrastrutture. Perché, a un certo punto, per dirla con Indro Montanelli, 
“la pugna diventa pugnetta”.E’ positivo, invece, il numero di donne candidate. 

Non sempre in posizione vincente, ma la quantità di presenza femminile è un fatto certamente positivo. 

Specie se ci sono energia, passione, intelligenza. 

E allora ben vengano Anna Falcone, Katia Stancato, Consuelo Nava, 
Laura Cirella, Enza Bruno Bossio, Ida Dominijanni, Stefania Covello.

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