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“Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire”. Negli ultimi anni credo si sia modificato il concetto di “un po'”. Notevolmente modificato. Senza arrivare alla chirurgia e avendo ormai dato per assodato il dolore da strappo (l’infame ceretta), pare non ci siano limiti alle schifezze che una donna è disposta a fare, per “più bella poter apparire”. Maschere alla Hannibal the Cannibal, tanto per capirci. Assurdi oggetti in pelle dotati di tiranti. Pare faccia miracoli. Sperma di toro, sì ho detto proprio sperma di toro. Miracoloso per i capelli. Scrive Laura Laurenzi sul Venerdì che il seme è refrigerato e inodore. Ah, il toro donatore è un Aberdeen Angus, un purosangue del Cheshire. Insomma, seme di classe. Per rimanere in tema di “prodotti” animali, a New York non sei nessuno se non ti fai spalmare sul viso una maschera antirughe a base di escrementi di usignolo. Cacca d’uccello a capirsi. Pregiata però eh. Non deiezioni qualunque. Non feci raccattate di lunotto in lunotto. O di balcone in balcone. No, no. Solo vera popò di usignoli giapponesi. La raccolgono(eh)e la mischiano con crusca di riso. Dicono odori di riso tostato. Dicono. Si chiama Geisha facial e costa 200 dollari a trattamento. Più o meno 180 euro per farsi spalmare merda in faccia. Detto questo la bava di lumache è una raffinatezza. Non fosse che non la estraggono per farne una crema, no. Vi liberano un paio di viscide lumache sul viso. Le lasciano scarrozzare mentre ti sbavano addosso. Celebrity Escargot si chiama. A Tokio. Noi abbiamo il suino nero. Specialiste della bellezza calabresi, fatevi venire n’idea, su. 

Ho il corpo di una diciottenne. Lo tengo in frigo. (Spike Milligan)

“Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire”. Negli ultimi anni credo si sia modificato il concetto di “un po'”. Notevolmente modificato.
Senza arrivare alla chirurgia e avendo ormai dato per assodato il dolore da strappo (l’infame ceretta), pare non ci siano limiti alle schifezze che una donna è disposta a fare, per “più bella poter apparire”. Maschere alla Hannibal the Cannibal, tanto per capirci. Assurdi oggetti in pelle dotati di tiranti. Pare faccia miracoli.
Sperma di toro, sì ho detto proprio sperma di toro. Miracoloso per i capelli. Scrive Laura Laurenzi sul Venerdì che il seme è refrigerato e inodore. Ah, il toro donatore è un Aberdeen Angus, un purosangue del Cheshire. Insomma, seme di classe. 
Per rimanere in tema di “prodotti” animali, a New York non sei nessuno se non ti fai spalmare sul viso una maschera antirughe a base di escrementi di usignolo. Cacca d’uccello a capirsi. Pregiata però eh. Non deiezioni qualunque. Non feci raccattate di lunotto in lunotto. O di balcone in balcone. No, no. Solo vera popò di usignoli giapponesi. La raccolgono(eh)e la mischiano con crusca di riso. Dicono odori di riso tostato. Dicono. Si chiama Geisha facial e costa 200 dollari a trattamento. Più o meno 180 euro per farsi spalmare merda in faccia. Detto questo la bava di lumache è una raffinatezza. Non fosse che non la estraggono per farne una crema, no. Vi liberano un paio di viscide lumache sul viso. Le lasciano scarrozzare mentre ti sbavano addosso. Celebrity Escargot si chiama. A Tokio. 
Noi abbiamo il suino nero. Specialiste della bellezza calabresi, fatevi venire n’idea, su. 

 

 

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