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«Vuol d’inverno la grassotta, / Vuol d’estate la magrotta; / È la grande maestosa, / La piccina è ognor vezzosa». Così un passo dell’aria “Madamina, il catalogo è questo” del Don Giovanni di Mozart. La nostra madamina potrebbe essere, in tono giocoso, l’onorevole (cose da pazzi) Marilina Intrieri. L’ex deputato dei Ds (cose da pazzi), all’atto garante per l’infanzia della Regione Calabria su nomina del Consiglio regionale, si è resa protagonista nei giorni scorsi di un simpatico siparietto. Un autogol in retromarcia. La Intrieri, nella qualità della funzione che ricopre, ha restituito una lettera al prefetto di Crotone (meschino) perché il medesimo l’aveva appellata dottoressa e non onorevole. Ora, a parte il fatto che gli ex senatori mantengono il titolo mentre gli ex deputati no, sembra sia tornato Don Rodrigo. Todos Caballeros. Rivedendo il film storico dell’ex parlamentare si nota un lungo percorso a zig zag. Eletta nel 1995 nel Consiglio regionale nel Cdu nella giunta Nisticò a un certo punto fece, insieme ad altri, il ribaltone a favore del centrosinistra. Successivamente approdò nei Ds e fu eletta deputato. Pare per intercessione della moglie di Piero Fassino, sua amica. Un percorso parallelo lo fece Dorina Bianchi (Il centrosinistra le scelte le ha fatte sempre con il lanternino). Nel 2008 il Pd non ricandidò la Intrieri e lei passò nelle fila delle truppe mastellate. Scopelliti la accontentò nominandola garante per l’infanzia. Il figlio, nelle ultime elezioni, si è candidato con la Lega Nord. Non si sono fatti mancare nulla.

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