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L’universo di Internet ha modificato concetti, discipline, modi di pensare e pratiche quotidiane. La Rete in pochi decenni é entrata nelle vite di tutti trasformandole, forse in maniera irreversibile. Tra le tante novità che Internet genera  ci sono i neologismi coniati a getto continuo attorno alla grande Rete e al suo uso. A volte servono a dire cose vecchie usando termini nuovi, altre volte sono necessari per dare un nome a qualcosa che è nato con Internet e che prima non c’era. L’elenco sarebbe lunghissimo e noiosissimo. Qui vogliamo richiamare soltanto due nuovi termini che senza Internet e le nuove tecnologie informatiche non sarebbero mai nati. Due termini che a prima vista potrebbero non mostrare relazioni tra loro, ma analizzandoli bene si scopre che non sono poi del tutto slegati.

La prima è infonomics, parola che nasce dalla fusione di due termini inglesi: “information economics” cioè economia dell’informazione. Il termine è stato inventato da Doug Laney poco meno di venti anni fa, ma ha assunto una certa rilevanza negli ultimi anni, grazie alle grandi moli di dati e di informazioni che sono memorizzati nei computer di tutto il mondo e agli algoritmi che li elaborano e li analizzano per ottenere da essi risultati utili. L’infonomics è una disciplina che calcola il reale valore economico dell’informazione e che permette alle aziende e alle organizzazioni di conoscere quale è la ricchezza che può venire loro dalle informazioni che possiedono o che possono accedere. Oggi ci sembra naturale e scontato che il petrolio abbia un costo al barile mentre non riusciamo ad immaginare quanto valga un megabyte di dati. Eppure in futuro sarà altrettanto normale dare un valore in euro o in dollari a quel megabyte di informazioni e il mercato dei dati sarà importante almeno quanto il mercato dei beni petroliferi.

L’altra parola che nasce dal mondo di Internet e ha a che fare con i dati digitali è netnografia (in inglese netnography) che da il nome ad un ramo dell’etnografia che studia le comunicazioni tra gli utenti di Internet per  capire le motivazioni e i comportamenti di chi consuma online e comunica tramite la Rete. Il termine è stato coniato molto recentemente dal sociologo Robert Kozinets che ha tentato di analizzare con obiettivi sociologici e di marketing i dati online degli utenti del Web e dei social network per orientare le strategie delle aziende e per capire quanto i clienti online siano soddisfatti da un prodotto o da un servizio, oppure semplicemente cosa dicono di un oggetto, di un film o di una campagna pubblicitaria. Ovviamente, il marketing in questo settore sta giocando un ruolo primario, ma certamente la netnografia in futuro studierà tutti i comportamenti del popolo online e così potrà assumere un ruolo che oggi ancora non ha, quello della “descrizione del popolo” online e della sua cultura tramite l’uso che le persone fanno della Rete.

Questi sono soltanto due nuovi termini nati in rete e se vi capiterà di ascoltare qualche internettiano che parla o scrive di infonomics o di netnografia, non penserete più a due parolacce, ma a qualcosa di nuovo che è nato con la Rete e che difficilmente ci lascerà negli anni che verranno.

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