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Ci siamo. Il Natale è andato, la Befana incombe, ma prima arriva San Silvestro. L’anno nuovo. E voi, che fate? 
Per chi volesse alternative fuori dalle classiche mete propongo una carrellata di tradizioni dal mondo. 
Siete ancora in tempo. Un volo, un aereo e si arriva ovunque.
Altrimenti vi resta sempre la possibilità di lamentarvi sui social. 
In Cile, a Talca per l’esattezza, poco prima della mezzanotte si lascia il cenone, si prendono delle seggioline e “tomi, tomi, cacchi, cacchi”, ci si dirige verso il cimitero. Una botta di vita che non ve lo sto a dire. Pare porti fortuna aspettare il nuovo anno con chi non c’è più. 
Capodanno in nero, consigliato agli scontenti, gli eterni insoddisfatti, quello che tutto “è noioso, orrendo”. Riflessivo. Aiuta a prendere le distanze dal corrente e meditare su quando non ci sarà più nulla di cui lamentarsi. Il Capodanno definitivo. 
 Un buco nell’acqua, letteralmente. In Lapponia, dove la temperatura in questi giorni può arrivare a -15, c’è chi la notte di Capodanno la passa pescando nel ghiaccio. Sediolina, attrezzo per bucare il ghiaccio e canna da pesca. In attesa dell’aurora boreale. In compagnia di caprioli e renne. Stessa cosa pare vada di moda in Canada, nel Québec. Per i solitari, via dalla pazza folla. per sociopatici conclamati e asociali a livello “allerta”. 
Se all’improvviso bussano alla porta e qualcuno vi entra in casa con la foga di un marine a Guantanamo e lancia una granata al melograno, tranquilli: è un greco che vuole solo augurarvi un buon inizio ( e una buona fine al nonno cui è preso il coccolone). Più chicchi esplodono, più grande sarà la fortuna. Pare sia usanza rompere un melograno anche ai matrimoni. 
Per quelli che vogliono iniziare l’anno con il mocio in mano. Yeppa. 
Mutande rosse e nulla più. A La Font de La Figuera, in Spagna, l’anno che arriva si festeggia ignudi, o meglio, indossando solo scaramantica biancheria rossa, qualunque sia la temperatura esterna. 
Per intimi in forma, esibizionisti coraggiosi, a prescindere. 
In India il Capodanno dura dai 4 ai 5 giorni. Viene chiamato la “Festa della Luci” perché tipico di questi giorni sono i diya, le candele e lampade tradizionali che vengono accese per celebrare l’unione divina tra la dea della Fortuna, Lakshmi, e Vishnu, il Conservatore. Il problema è che cade tra il mese di ottobre e quello di novembre.
Per i ritardatari, quelli che per il 31 dicembre non sono riusciti a organizzarsi. Una seconda spirituale chance.
In silenzio e al buio, un po’ come il Natale dei poveri visoni ampezzani e di Paola Ferrari, giusto più a Sud. A Bali il nuovo anno, quest’anno, arriva il 31 marzo. Esattamente poi festeggiano l’ingresso nel 1936. La festa di Nyepi si basa su un calendario chiamato Saka, proveniente dal Sud dell’India, ed è 78 anni indietro rispetto al calendario gregoriano. Nyepi, che letteralmente vuol dire silenzio, è il capodanno secondo la tradizione animista-induista. Bisogna rimanere in casa, con le luci spente e senza cucinare. Non si può fare sesso e neanche lavorare. Una intera isola al buio. Serve a ingannare gli spiriti maligni, devono convincersi che il posto sia disabitato e andarsene. 
Introspettivo, sconsigliato a chiacchieroni e festaioli. 
Per riflessivi senza posa. 
I più masochisti, quelli cui non basta il silenzio e il digiuno,  sempre a Bali, sempre durante il Nyepi day, potranno recarsi nel villaggio di Gianyar dove gli abitanti si flagellano tra loro. 
Doloroso. Per chi sente di avere peccati da scontare. 
Sei milioni di dollari,300 ospiti e Lady Gaga. Il capodanno più costoso dell’anno è in via di aggiudicarselo, anche per quest’anno, il magnate russo Roman Abramovich, patron del Chelsea. Il party, esclusivo, direi, si terrà al solito nella sua tenuta di 70 acri (valore di 90 milioni di dollari) sull’isola di St. Barth, Caraibi. Per l’intrattenimento musicale pare abbia ingaggiato miss Germanotta per la modica cifra di 2 milioni di dollari per 90 minuti di performance. Una partita di calcio in sostanza, intervallo escluso.
Per genti che loro Capossela in piazza proprio no. Complicato procurarsi l’invito. No cheap.
Sudare e non su una pista da ballo. Neanche facendo ginnastica da camera. Ma correndo a San Paolo, Brasile. Quindici chilometri. La maratona di San Silvestro si corre dal 1925. 
Faticoso, per runner senza un perché. 
In bianco a Copacabana. A Rio de Janeiro l’ingresso del nuovo anno si saluta vestiti rigorosamente  di bianco. Dopo la mezzanotte  si salta tra le onde per sette volte e si gettano fiori nel mare esprimendo un desiderio. La Fiesta a de Iemanjá, in onore alla dea dell’acqua.
Per hippie e surfisti. 
Per stomaci forti. A Liegi, Belgio l’alba dell’anno appena sveglio si accoglie all’aroma di cipolla. In zuppa e gratinata. 
Per chi non deve chiedere mai. Neanche una mentina. 
Dodici rintocchi, dodici cocci d’uva. A Madrid la Nochevieja si festeggia così a la Puerta del Sol. 
Per crudisti. 
A San Silvestro in Svezia si salta sulle sedie.
Per molleggiati. 
Insensibili al freddo in Siberia, sul lago Baikal, ogni anno un gruppo di sub si riunisce, buca la coltre di ghiaccio e si immerge portandosi dietro un albero di Natale, intorno al quale mette su una danza propiziatoria
Per gli intrepidi dotati di muta
108 peccati per 108 rintocchi. In Giappone la notte del primo dell’anno suona al ritmo delle campane dei templi buddisti. E’ la tradizione del “joya no kane”, letteralmente: le campane suonano nella notte di Capodanno. Centootto sono i peccati che ogni uomo potrebbe commettere il suono delle campane serve per allontanarli e purificarsi.
Per insonni duri d’orecchio.
 
Insensibili al freddo in Siberia, sul lago Baikal, ogni anno un gruppo di sub si riunisce, buca la coltre di ghiaccio e si immerge portandosi dietro un albero di Natale, intorno al quale mette su una danza propiziatoria
Per gli intrepidi dotati di muta
L’esser diventata “grande” ed aver accettato la mia embrionale sociopatia ha i suoi lati positivi, tipo non aver nessuna preoccupazione per i festeggiamenti del fine anno incombente. 
E poi già so cosa farò, sarò in piazza a Cosenza. Mangerò lenticchie e indosserò qualcosa di rosso. Al nuovo anno brinderò con gli amici del cuore e l’amore mio. 
Per genti che la banale, tranquilla e serena tradizione di sempre. 
In ogni caso, in tutti i luoghi e i tutti i laghi, e a ogni latitudine: BUON ANNO

Ci siamo. Il Natale è andato, la Befana incombe, ma prima arriva San Silvestro. L’anno nuovo. E voi, che fate? 
Per chi volesse alternative fuori dalle classiche mete propongo una carrellata di tradizioni dal mondo. 
Siete ancora in tempo. Un volo, un aereo e si arriva ovunque. Altrimenti vi resta sempre la possibilità di lamentarvi sui social. 

In Cile, a Talca per l’esattezza, poco prima della mezzanotte si lascia il cenone, si prendono delle seggioline e “tomi, tomi, cacchi, cacchi”, ci si dirige verso il cimitero. Una botta di vita che non ve lo sto a dire. Pare porti fortuna aspettare il nuovo anno con chi non c’è più. 
Capodanno in nero, consigliato agli scontenti, gli eterni insoddisfatti, quello che tutto “è noioso, orrendo”. Riflessivo. Aiuta a prendere le distanze dal corrente e meditare su quando non ci sarà più nulla di cui lamentarsi. Il Capodanno definitivo. 

 – Un buco nell’acqua, letteralmente. In Lapponia, dove la temperatura in questi giorni può arrivare a -15, c’è chi la notte di Capodanno la passa pescando nel ghiaccio. Sediolina, attrezzo per bucare il ghiaccio e canna da pesca. In attesa dell’aurora boreale. In compagnia di caprioli e renne. Stessa cosa pare vada di moda in Canada, nel Québec. 
Per i solitari, via dalla pazza folla. per sociopatici conclamati e asociali a livello “allerta”. 

– Se all’improvviso bussano alla porta e qualcuno vi entra in casa con la foga di un marine a Guantanamo e lancia una granata al melograno, tranquilli: è un greco che vuole solo augurarvi un buon inizio (e una buona fine al nonno cui è preso il coccolone). Più chicchi esplodono, più grande sarà la fortuna. Pare sia usanza rompere un melograno anche ai matrimoni. 
Per quelli che vogliono iniziare l’anno con il mocio in mano. Yeppa. 

– Mutande rosse e nulla più. A La Font de La Figuera, in Spagna, l’anno che arriva si festeggia ignudi, o meglio, indossando solo scaramantica biancheria rossa, qualunque sia la temperatura esterna. 
Per intimi in forma, esibizionisti coraggiosi, a prescindere. 

In India il Capodanno dura dai 4 ai 5 giorni. Viene chiamato la “Festa della Luci” perché tipico di questi giorni sono i diya, le candele e lampade tradizionali che vengono accese per celebrare l’unione divina tra la dea della Fortuna, Lakshmi, e Vishnu, il Conservatore. Il problema è che cade tra il mese di ottobre e quello di novembre.
Per i ritardatari, quelli che per il 31 dicembre non sono riusciti a organizzarsi. Una seconda spirituale chance.

– In silenzio e al buio, un po’ come il Natale dei poveri visoni ampezzani e di Paola Ferrari, giusto più a Sud. A Bali il nuovo anno, quest’anno, arriva il 31 marzo. Esattamente poi festeggiano l’ingresso nel 1936. La festa di Nyepi si basa su un calendario chiamato Saka, proveniente dal Sud dell’India, ed è 78 anni indietro rispetto al calendario gregoriano. Nyepi, che letteralmente vuol dire silenzio, è il capodanno secondo la tradizione animista-induista. Bisogna rimanere in casa, con le luci spente e senza cucinare. Non si può fare sesso e neanche lavorare. Una intera isola al buio. Serve a ingannare gli spiriti maligni, devono convincersi che il posto sia disabitato e andarsene.
Introspettivo, sconsigliato a chiacchieroni e festaioli. Per riflessivi senza posa. 

– I più masochisti, quelli cui non basta il silenzio e il digiuno,  sempre a Bali, sempre durante il Nyepi day, potranno recarsi nel villaggio di Gianyar dove gli abitanti si flagellano tra loro. 
Vattiente. Doloroso. Per chi sente di avere peccati da scontare

Sei milioni di dollari,300 ospiti e Lady Gaga. Il capodanno più costoso dell’anno è in via di aggiudicarselo, anche per quest’anno, il magnate russo Roman Abramovich, patron del Chelsea. Il party, esclusivo, direi, si terrà al solito nella sua tenuta di 70 acri (valore di 90 milioni di dollari) sull’isola di St. Barth, Caraibi. Per l’intrattenimento musicale pare abbia ingaggiato miss Germanotta alla modica cifra di 2 milioni di dollari per 90 minuti di performance. Una partita di calcio in sostanza, intervallo escluso.
Per genti che loro Capossela in piazza proprio no. Complicato procurarsi l’invito. No cheap.

– Sudare e non su una pista da ballo. Neanche facendo ginnastica da camera. Ma correndo a San Paolo, Brasile. Quindici chilometri. La maratona di San Silvestro si corre dal 1925. 
Faticoso, per runner senza un perché

In bianco a Copacabana. A Rio de Janeiro l’ingresso del nuovo anno si saluta vestiti rigorosamente  di bianco. Dopo la mezzanotte  si salta tra le onde per sette volte e si gettano fiori nel mare esprimendo un desiderio. La Fiesta a de Iemanjá, in onore alla dea dell’acqua.
Per hippie, surfisti e generici fancazzisti

– Per stomaci forti. A Liegi, Belgio l’alba dell’anno appena sveglio si accoglie all’aroma di cipolla. In zuppa e gratinata.
 Per chi non deve chiedere mai. Neanche una mentina

– Dodici rintocchi, dodici cocci d’uva. A Madrid la Nochevieja si festeggia così a la Puerta del Sol. 
Per crudisti

– A San Silvestro in Svezia si salta sulle sedie.
Per molleggiati

– Insensibili al freddo in Siberia, sul lago Baikal, ogni anno un gruppo di sub si riunisce, buca la coltre di ghiaccio e si immerge portandosi dietro un albero di Natale, intorno al quale mette su una danza propiziatoria.
Per gli intrepidi dotati di muta

108 peccati per 108 rintocchi. In Giappone la notte del primo dell’anno suona al ritmo delle campane dei templi buddisti. E’ la tradizione del “joya no kane”, letteralmente: le campane suonano nella notte di Capodanno. Centootto sono i peccati che ogni uomo potrebbe commettere il suono delle campane serve per allontanarli e purificarsi.
Per insonni duri d’orecchio

– L’esser diventata “grande” ed aver accettato la mia embrionale sociopatia ha i suoi lati positivi, tipo non aver nessuna preoccupazione per i festeggiamenti del fine anno incombente. E poi già so cosa farò, sarò in piazza a Cosenza. Mangerò lenticchie e indosserò qualcosa di rosso. Al nuovo anno brinderò con gli amici del cuore e l’amore mio. 
Per genti che la banale, tranquilla e serena tradizione di sempre. 

In ogni caso, in tutti i luoghi e i tutti i laghi, e a ogni latitudine: BUON ANNO

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