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Sono certo che ad ognuno di noi è capitato, almeno una volta nella vita, di aver detto “ho capito” (in buona o in mala fede) mentre non avevamo compreso nulla di quello che ci era stato detto o spiegato. Uno studio recente ci consiglia di evitare certe affermazioni se non vogliamo essere smentiti da un algoritmo che è capace di dirci se abbiamo veramente compreso quello che abbiamo letto o invece stiamo bleffando. La tecnica che ci può smascherare l’ha proposta un gruppo di ricercatori guidati dalla Prof.ssa Julia Mossbridge, psicologa alla Northwestern University di Evanston nell’Illinois e pubblicata qualche mese fa su Frontiers of Human Neuroscience.

La Mossbridge ha fatto fare un elettroencefalogramma a un gruppo di ventotto volontari mentre leggevano le parole di un testo, una per volta. Per la cronaca il testo usato per la prova è stato estratto dal primo capitolo del “Dottor Pascal”, l’ultimo romanzo scritto da Emile Zola che racconta di un medico che si occupa dello studio del sistema nervoso. In un caso le parole erano messe nell’ordine corretto per formare il testo originale, nell’altro caso le stesse parole erano combinate a caso. Le onde cerebrali misurate dagli elettrodi posti sulla fronte dei partecipanti sono risultate assai diverse quando il testo veniva compreso davvero – come verificato da un apposito test di comprensione – da quando il testo era composto a caso e non poteva essere capito.

La ricercatrice americana ha costruito un metodo di analisi basato su un algoritmo di data mining che con un’accuratezza del 90% è capace di identificare chi comprende realmente quel che legge. Lo scopo della ricerca non è, almeno al momento, quello di sbugiardare i furbi che dicono spesso di aver capito mentre non hanno idea di quello di cui si parla. L’obiettivo vero del gruppo di ricerca americano è quello di poter diagnosticare i deficit di comprensione in persone con difficoltà di apprendimento. Tuttavia, data l’importanza della scoperta non si può escludere che in futuro non si possa usare per capire chi capisce veramente e chi invece fa solo finta. Se si usasse realmente a questo scopo chissà quante sorprese si potrebbero avere!

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