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In un giorno soleggiato di qualche mese fa, un giovane gatto siamese di nome Coco si aggirava tra le case basse e i giardini di un quartiere della periferia di Washington. Faceva il solito giro del vicinato come usa fare di solito quando la sua padrona, la signora Nancy, lo lascia uscire. Chi lo ha visto quel giorno durante la sua passeggiata molto probabilmente non ha notato che l’unica cosa diversa dal solito era il suo collare nuovo che all’apparenza è un semplice collare maculato di plastica con appesa una medaglietta, come si usa per i gatti o i cani.

In realtà quel giorno Coco indossava un collare speciale costruito da Gene Bransfield, nipote acquisto della signora Nancy ed esperto di sicurezza informatica. Un collare telematico che è costato poco meno di cento dollari e che contiene un piccolo computer con una scheda wi-fi, un GPS e una piccola batteria. Il tutto, ben chiuso dentro il collarino di Coco, ha permesso, nelle tre ore della passeggiata del siamese, di scandagliare tutte le reti wi-fi del vicinato (Coco ne ha trovato 23) e di scoprire che tra queste, quattro sono senza alcuna password di protezione, mentre altre quattro usano una forma di protezione (WEP) molto facile da scardinare rispetto alla più sicura WPA. Bransfield ha raccolto questi dati e li ha visualizzati tramite Google Earth in un video che mostra l’animazione di tutto il percorso fatto da Coco, trasformato in operatore telematico. Nel video sono anche mostrati i dati delle reti wireless da lui rilevate e mappate sulle abitazioni dei vicini della signora Nancy, segnalando in particolare quelle che hanno reti wi-fi non molto sicure.

Gene Bransfield ha raccontato questo suo esperimento qualche giorno fa (esattamente domenica 10 agosto) a Las vegas durante la DefCon Hacking Conference. Il contributo di Bransfield alla conferenza ha un titolo ironico: “Come armare i tuoi animali domestici”, ma non è il caso di prenderlo del tutto alla leggera. Dopo l’invenzione dei collari per animali dotati di GPS che permettono di mappare la posizione di felini e cani quando sono fuori casa e poterli rintracciare se si smarriscono, il collare telematico di Bransfield ha un scopo molto più sofisticato e rende i piccoli animali domestici degli inconsapevoli operatori telematici a servizio dei loro padroni. Naturalmente se ci fosse un sindacato dei felini, sicuramente obbligherebbe Bransfield a retribuire o a servire meglio il gatto siamese della signora Nancy. Allo stesso tempo, da adesso in poi se vediamo i gatti dei vicini avvicinarsi a casa nostra ci conviene correre a ripari e mettere in sicurezza la nostra rete wi-fi domestica. Almeno così evitiamo di fornire servizi Internet gratuiti ai proprietari dei gatti hacker telematici e rendiamo le nostre reti più sicure.

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