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In principio erano le telefonate, poi arrivarono gli avvisi con i bigliettini. Ma siamo nel 2015 e quale mamma non ha sul proprio Whatsapp il gruppo “mamme della classe…”?

Nato come utile strumento per condividere informazioni quali progetti didattici, giornate di chiusura della scuola e scambio di compiti, ben presto è diventato un’ossessione. Si va dalla raccolta di soldi per il compleanno, alla discussione sul menu per la cena, dall’invito alla preghiera per un caso particolare di cronaca, alla catena di sant’Antonio con tanto di promessa di vincite colossali.

Insomma, l’attività didattica dei figli a scuola o gli incontri connessi sono diventati, gradualmente, il 20% di una massa di messaggi in cui si legge davvero di tutto. Molte mamme, confessano, di aver “silenziato” il gruppo, e di andare a leggere solo di tanto in tanto i messaggi. Altre si sono eliminate, con buona pace della condivisione di massa. Ma le più tenaci, resistono e anzi alimentano il flusso senza fine di pensieri e parole. In confronto i figli adolescenti sono dilettanti da social!

Ma l’uso e l’abuso di Whatsapp non riguarda solo il gruppo di mamme da condivisione. Molte, ormai dipendenti da tastiera telefonica, usano la messaggeria per comunicare con i figli, prima ancora di parlargli quando li hanno faccia a faccia. Con esiti, a volte, anche divertenti. Tanto che è nata su  Facebook una pagina dedicata, dal titolo “Mamme che scrivono messaggi su Whatsapp” e si occupa proprio di raccogliere i messaggi più belli, quelli più strani e divertenti che arrivano direttamente da figli disperati a causa della goffaggine e incapacità di alcune mamme di usare smartphone. Si va dallo strafalcione imputabile al temibile correttore ortografico T9, fino alle raccomandazioni più assurde. Un campionario tutto da ridere, per prendere un po’ in giro le mamme della generazione 2.0.

 

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