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Da una piccola bottega artigianale alla graduale trasformazione in azienda dolciaria d’eccellenza. La Di Iorio di Montemiletto, guidata da Gianni Festa, fonda le proprie radici nel 1750. Con il trascorrere del tempo l’azienda ha vissuto il passaggio di testimone per cinque generazioni e ha saputo trasformarsi da piccola realtà locale ad ambasciatrice del Made in Italy nel gusto e della lunga tradizione dolciaria irpina.

La storia della Torrone Di Iorio è strettamente legata al territorio ed espressione della continuità del lavoro artigianale.

La forza caratterizzante dei nostri prodotti – sottolinea con soddisfazione Festa – sta da sempre nella scelta di materie prime eccellenti, tutte made in Italy e quando è possibile irpine, o comunque locali”. “Tutte le ricette si distinguono per l’unicità dei prodotti utilizzati: il miele è irpino, le prelibate mandorle sono pugliesi, le nocciole sono irpine o di Giffoni, varietà tra le più apprezzate in Italia”.

Torroni tradizionali, ricoperti, biscotti, mostaccioli, creme spalmabili, e ancora il cioccolato, con le scorzette di arancia ricoperte al cioccolato, praline, draagees alla nocciola, allo zenzero. La Di Iorio vanta un catalogo molto assortito, ricco di prodotti originali e genuini. E poi c’è il Monachino, una delle perle della gamma, invenzione dell’azienda, ideata e brevettata negli anni ’80 da Vincenzo Festa, papà di Gianni. Tra le novità della dolciaria, inizialmente specializzata nella produzione del torrone, oggi azienda diversificata e competitiva sui mercati esteri, il panettone, prodotto tradizionale e simbolo dell’alta pasticceria italiana nel mondo, non solo nel periodo natalizio. “La bontà del panettone è determinata da un elevato grado di difficoltà, difatti occorre studiarne attentamente la lievitazione”, precisa il giovane imprenditore montemilettese. I mastri dolciari vedono pertanto crescere e lievitare ora dopo ora la propria creazione. A questo proposito Festa sottolinea ancora quanto sia delicata questa produzione: “Si tratta di una lavorazione complessa e molto articolata che richiede elevate competenze tecniche. Per il nostro panettone viene utilizzato il lievito madre e sono necessarie 36 ore di lievitazione”.

Molti, per descrivere i propri panettoni, si avvalgono dell’aggettivo “artigianale” ma sono poche le realtà commercialiche concretamente utilizzano metodo e prodotti di qualità”, spiega ancora.“Inoltre, ci tengo a evidenziare che i nostri prodotti e i nostri canditi sono del tutto naturali: difatti siamo l’unica azienda in Irpinia a produrre frutta candita – prosegue – canditi acquistati e utilizzati anche dai migliori laboratori di pasticceria italiana”. L’impegno sempre maggiore della Di Iorio di Montemiletto nella creazione di prodotti di qualità, con l’aggiunta di tocchi originali e innovativi, da diversi anni ha condotto l’azienda irpina in giro per il mondo.

La professionalità e la dedizione portano la dolciaria di Gianni Festa a essere apprezzata in diverse piazze estere tra cui Inghilterra, Germania, Slovacchia, Francia, Danimarca, Grecia, Sudafrica, e anche oltreoceano, Stati Uniti e Australia. La storia di Torrone Di Iorio è una storia di intraprendenza e sacrificio, di caparbietà e di passione; di persone che hanno saputo conservare l’antica dell’arte del torrone e reinventarla. Sebbene dotata di moderni impianti per la produzione delle sue specialità la Di Iorio ha sempre interpretato i suoi prodotti mettendo al primo posto l’accurata scelta degli ingredienti e l’artigianalità delle lavorazioni. L’azienda è il frutto di una antichissima tradizione locale, che grazie a Gianni Festa e alla sua lungimiranza, é in grado di rinnovare costantemente, proponendo gusti ed assortimenti sempre più vari, e seguendo le esigenze del mercato. Verso l’internazionalizzazione ma nel rispetto della tradizione.

TORRONE DI IORIO di Gianni Festa

Nasce nel 1750 dal maestro torronaio, nonno del nonno del nonno del nonno del nonno di Gianni Festa, l’attuale titolare di Di Iorio 1750.

Dalla loro bottega, i Di Iorio partono con il carretto in giro per i paesi e le feste patronali, a vendere il torrone.

Finisce il ‘700, passa tutto l’800, arriva il 1928, anno della consacrazione ufficiale: prima Licenza di Produttore di Torroni, conferita a Vincenzo Di Iorio, nonno dell’attuale titolare. Sempre nel 1928 la Medaglia d’Oro all’Esposizione Internazionale diMilano, la prima di tante altre onorificenze che sono custoditenel medagliere di famiglia.

Una storia di invenzioni buonissime: il primo torrone tenero, che è ancora oggi in produzione: il Monachino. Ideato da Vincenzo Festa, papà di Gianni insieme a Padre Claudio, un frate del convento dei Cappuccini di Sant’Egidio, che voleva una versione più morbida del torrone, più adatta ai denti dei suoi anziani confratelli.  

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