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L'intervento del presidente Giancarlo Pennetti

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CATANZARO – «L’unico condizionamento, l’unica tirannia che volentieri subiamo è una sola, ed è quella dei valori». Così il presidente del Tribunale Amministrativo regionale, Giancarlo Pennetti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 a Catanzaro. Pennetti ha fatto riferimento «allo scenario emerso da una recente indagine giudiziaria condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro» (Rinascita Scott”, ndr) e in particolare «da intercettazioni, riportate dalla stampa, nelle quali taluni soggetti sembrano progettare interventi impropri sul processo, volti a orientare l’esito di una istruttoria disposta da questo Tribunale con una ordinanza collegiale in seno ad un giudizio di impugnativa dell’aggiudicazione di un appalto di opere pubbliche, ed è stata ragione di turbamento e smarrimento».

«Ecco – ha proseguito il presidente del Tar Calabria – si tratta di quel tipo di vulnus da cui la giurisdizione deve essere tenuta indenne se ci è caro il suo corretto funzionamento e la sua stessa esistenza».

Per quanto riguarda l’attività del tribunale, Pennetti ha spiegato: «Nonostante le difficoltà amministrative, dovute alla carenza di magistrati colmata dal recente arrivo di due unità, l’arretrato dei ricorsi pendenti al Tar della Calabria si è ridotto di un ulteriore 12%, passando da 3.260 ricorsi pendenti al 1 gennaio 2019 a 2.864 pendenti al 31 dicembre».

Pennetti, che è presidente del Tar Calabria dal luglio 2019, ha poi specificato che «nel corso dello scorso anno sono stati depositati 107 ricorsi in materia di appalti pubblici e concessioni di pubblici servizi, di cui 58 già definiti, un certo calo va registrato in materia di edilizia e urbanistica, da cui si può cogliere un effetto della ulteriore stagnazione del settore».

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