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CATANZARO – Si svolgerà martedì l’udienza di convalida del fermo emesso a carico del diciannovenne Nicolas Sia accusato di aver ucciso a coltellate il diciottenne Marco Gentile. Sempre martedì il magistrato titolare delle indagini affiderà l’incarico per l’esame autoptico. L’omicidio è avvenuto a Catanzaro sabato sera, non lontano dai giardini San Leonardo, zona di ritrovo dei ragazzi del capoluogo calabrese.

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L’accusa mossa nei confronti di Nicolas Sia è omicidio premeditato aggravato dai futili motivi. Il movente, infatti, sarebbe legato al mancato pagamento di una piccola dose di marijuana che lo stesso Sia avrebbe ceduto a Gentile, senza ricevere la contropartita in denaro. Nicolas, intanto, si trova rinchiuso nel carcere di Catanzaro, dove non ha mai parlato e non ha mai fornito alcuna indicazione su quanto avvenuto.

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Per questo i due ragazzi avrebbero litigato più volte nei giorni precedenti al delitto, fino a fare scattare la rabbia di Sia che si è presentato sabato sera con un coltello a serramanico con il quale ha colpito ripetutamente il suo coetaneo.

Da una prima analisi sarebbero state riscontrate sei ferite sul corpo della vittima: tre al collo, che sono state quelle mortali, una alla mano, una alla coscia e una al torace.

IL TENTATO OMICIDIO – Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, un amico di Marco Gentile avrebbe anche tentato di bloccare l’omicida, ma avrebbe dovuto desistere vista la furia di Sia, al punto da ritrovarsi anche la giacca tagliata da un fendente. Per questo, la Procura di Catanzaro contesta al presunto assassino anche il reato di tentato omicidio.

Sia è stato arrestato poche ore dopo il delitto (LEGGI L’ARTICOLO). Aveva lasciato a casa della madre il coltello a serramanico utilizzato per uccidere Gentile, mentre a casa del padre aveva parcheggiato lo scooter. Quindi aveva tentato la fuga nelle campagne circostanti l’abitazione del papà, venendo però bloccato dalla polizia. 

IL DOLORE DI PARENTI E AMICI – Intanto, continua il mesto via vai di gente sul luogo del delitto, tra i quali tanti giovani. Molti i mazzi di fiori lasciati sulle scalinate dove Marco Gentile è stato ucciso. Nella giornata di domenica anche la madre del diciottenne, distrutta dal dolore, ha pianto sui gradoni, inginocchiandosi a terra per la sofferenza immane. Il padre di Marco ha lasciato un mazzo di fiori con un biglietto: “Sei sempre nel mio cuore figlio mio…Ti amo”.

TRA RABBIA E TENSIONI – intanto aumenta la tensione dopo il delitto. Sono diversi i messaggi di rabbia nei confronti del giovane presunto assassino. 

Su una pagina Facebook realizzata per ricordare Marco Gentile non manca chi esprime dure posizioni. Tra questi c’è chi ha scritto: «Nella legge della strada è condannato… no alla giustizia, sì alla vendetta». Sulla pagina, che riporta diverse foto della vittima e molti commenti, gran parte dei quali esprimono vicinanza alla madre e alla famiglia del ragazzo ucciso, c’e’ anche un post ricavato sopra una foto di Marco sul quale si fa riferimento proprio alla vendetta e con altri commenti in cui si evidenzia di non credere alla giustizia.

Anche la madre della vittima, in una intervista televisiva, ha usato parole molto forti. Tra le lacrime, in uno sfogo dal dolore immenso, ha detto: «Anche lui deve morire (riferendosi a Nicolas, ndr) altrimenti lo ammazzo io». 

Proprio il clima di tensione ha spinto i giudici a fissare l’interrogatorio di garanzia direttamente in carcere, per evitare problemi nel trasferimento nel tribunale di Catanzaro. (sa.pu.)

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