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Polizia e Procura di Lamezia Terme avrebbero raccolto la confessione del giovane fermato con l’accusa di essere il responsabile delle intimidazioni e degli attentati. La pistola fatta ritrovare in un parco

di  PASQUALINO RETTURA

LAMEZIA TERME – Avrebbe confessato il giovane fermato dalla polizia di Lamezia Terme dopo la serie di intimidazioni e attentati ai danni di imprenditori e commercianti (LEGGI LA NOTIZIA DEL FERMO). Si tratta di un ventenne incensurato che, dopo le accuse circostanziate da parte di polizia e Procura, avrebbe anche fatto ritrovare la pistola con cui avrebbe esploso diversi colpi contro l’ingresso delle poste private di Lamezia Terme (LEGGI LA NOTIZIA).

Il condizionale è d’obbligo perché gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo in attesa che il giudice si pronunci sul provvedimento di fermo, ma c’è la convinzione di avere individuato il responsabile delle intimidazioni che tanto clamore hanno destato in città.

Il giovane fermato, secondo quanto trapela, è residente in un quartiere a nord di Nicastro, in uno stabile di palazzine popolari, non distante dalla sede delle poste private prese di mira con quattro attentati in pochi giorni. Messo alle strette dalle accuse della polizia, il giovane avrebbe fatto ritrovare la pistola utilizzata in un parco pubblico, dove era stata abilmente nascosta.

Nelle prossime ore dovrebbe avere la decisione del giudice che si pronuncerà sul fermo del ventenne. Le indagini proseguono per stabilire i legami del ragazzo con gli ambienti della criminalità organizzata.

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