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Evidenziate le difficoltà per la carenza di personale, ma anche l’impegno per recuperare la mole di arretrato. Giovani universitari di Catanzaro saranno impiegati come stagisti

CATANZARO – La carenza di organico nelle segreterie, il nuovo processo telematico, i contenziosi in materia di sanità e l’interdittiva antimafia sono le principali tematiche approfondite dal Tribunale amministrativo della Calabria nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catanzaro.

Nel 2015 al Tar della Calabria sono stati depositati 2.224 ricorsi, 69 in più rispetto all’anno precedente, e ne sono stati decisi 3.231, un terzo in più rispetto ai ricorsi acquisiti in un anno.

Il presidente del Tar, Vincenzo Salamone, ha affrontato il tema della carenza di organico che «riguarda le segreterie visto che tra Catanzaro e Reggio il tribunale è dotato di 15 magistrati. Il Tribunale sta cercando di risolvere il problema attraverso l’istituto del comando da altre amministrazioni, ma anche con l’utilizzo di lavoratori socialmente utili della Regione».

Una novità, invece, sarà la convenzione con l’Università Magna Grecia, che porterà negli uffici del Tar circa venti stagisti, giovani specializzandi, che supporteranno i magistrati ed i dipendenti.

Nel corso della cerimonia, Salamone ha chiarito come «nel giro di due o tre anni sarà possibile smaltire i ricorsi pendenti mettendoci in pari, grazie anche alla costituzione di un ufficio che si occuperà solo di ricorsi vecchi e di ottemperanze. Lo smaltimento delle cause pendenti passerà dal prossimo luglio attraverso il nuovo processo telematico, in fase sperimentale fino al primo luglio, quando diverrà obbligatorio».

Ai magistrati Germana Lo Sapio e Francesco Tallaro è stata affidata la relazione sul lavoro della prima sezione, in materia di appalti e interdittive antimafia, e della seconda sezione, in materia tra le altre di appalti di servizi e forniture, edilizia e scuola.

Nel corso della cerimonia è intervenuta anche il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, che ha affrontato il tema delle interdittive antimafia.

Per quanto riguarda la relazione sulla sanità, il presidente del Tar, Vincenzo Salamone, ha detto: «Stiamo per definire una serie di giudizi in materia di autorizzazioni e accreditamenti in campo sanitario. La situazione è delicata». 

«La sanità – ha aggiunto – assorbe i due terzi del bilancio della Regione ed ha una ricaduta sulla collettività importante. Vi è poi la difficoltà della presenza di due soggettività pubbliche diverse, commissario e presidente della Regione, e noi dobbiamo intervenire in questi conflitti nell’interesse della collettività».

«Nel campo delle autorizzazioni – ha aggiunto Salamone – il problema è il rapporto tra pubblico e privato. In che termini si può liberalizzare questo settore e in che termini le prestazioni del pubblico possono essere condizionate dall’intervento di nuove autorizzazioni».

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