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L'arresto del giovane accusato di tentato omicidio

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CATANZARO – E’ finita la fuga di Amine Sousiane, il diciannovenne marocchino che venerdì mattina ha investito a Mariano Comense un poliziotto che lo aveva bloccato per arrestarlo (LEGGI LA NOTIZIA). La polizia ha fermato il giovane dopo una lunga caccia all’uomo, iniziata subito dopo il fatto.

LEGGI LA RICOSTRUZIONE DEL BLITZ E DEL TENTATO OMICIDIO

Il diciannovenne ha trascinato il poliziotto Sebastiano Pettinato, 33 anni, di Catanzaro Lido ma in servizio alla sezione antidroga della squadra Mobile di Lecco. Pettinato stava portando a termine un’operazione antidroga a Mariano Comense con la notifica di tre ordinanze di custodia cautelare, una delle quali proprio nei confronti di Amine Sousiane. Quando il giovane ha capito che la polizia era arrivato ad arrestarlo ha prima fatto finta di collaborare, quindi è fuggito a bordo di una Seat Ibiza, investendo il poliziotto e trascinandolo per alcuni metri.

Per questo l’ipotesi di reato per il giovane nordafricano è di tentato omicidio. Le indagini sono state effettuate congiuntamente dallo Sco e dalle squadre mobili di Lecco, Como e Milano che hanno lavorato senza sosta per bloccare il fuggitivo che è stato fermato a Milano dove si nascondeva in un appartamento di un quartiere popolare, la cosiddetta “casbah” di San Siro, ospite di un altro connazionale clandestino.

Le condizioni di salute di Sebastiano Pettinato restano gravi. L’agente di Catanzaro è ricoverato in rianimazione ed in prognosi riservata nell’ospedale Sant’Anna di Como e le sue condizioni che sono stazionarie. Accanto a lui sono giunti dal quartiere Lido di Catanzaro il padre, Nando, poliziotto in pensione, e la madre, oltre ad altri congiunti. (sa.pu.)

 

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