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Ritrovate tracce di liquido infiammabile. Il titolare della rivendità è legato alla famiglia Giampà

LAMEZIA TERME – Non si ferma l’escalation criminale a Lamezia Terme. Questa volta sono state incendiate – nella tarda serata di martedì scorso – due auto in sosta nel piazzale dell’ “Auto Aiello” di via Pietro Nenni. Uno dei due mezzi ha subito i maggiori danni, mentre l’altro è stato parzialmente danneggiato dal rogo appiccato con del liquido infiammabile.

Sul luogo per le indagini del caso la Polizia di Stato.

La rivendita di auto plurimarche è di proprietà del genero di Francesco Giampà “Il professore”, capo storico dell’omonimo clan, nonché cognato del collaboratore di giustizia Giuseppe Giampà, ex padrino della cosca. La moglie del titolare della rivendita di auto presa di mira, Rosa Giampà, è stata condannata al processo “Medusa” contro il clan Giampà.

Le indagini del commissariato quindi sarebbero indirizzate anche verso altri moventi e probabilmente non solo relativamente a una intimidazione a scopo estorsivo. Gli investigatori, tra l’altro, stanno anche visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Un altro episodio, dunque, che giunge a pochi giorni di distanza dai colpi di pistola esplosi all’indirizzo di un Compro oro di via Timavo e dall’incendio del portone di uno studio legale di piazza Fiorentino (LEGGI LA NOTIZIA). E qualche giorno prima alle due rapine compiute nella stessa sera del 29 dicembre scorso alla sala giochi “La bussola” e in una farmacia di via Rocco Scotellaro a Sant’Eufemia Lamezia. In entrambe le rapine i malviventi hanno portato un bottino di 2000 euro alla sala giochi e di 1000 euro alla farmacia.

Anche a febbraio del 2015 si era verificata un’altra rapina alla sala giochi “La bussola” quando un rapinatore con il volto travisato, dopo aver minacciato con un coltello il titolare della sala giochi (ubicata in pieno centro) si era fatto consegnare l’incasso (circa 2000 euro).

Negli ultimi dieci giorni, dunque, auto incendiate, pistolettate contro il Compro oro, incendio di un portone di uno studio legale, due rapine nella stessa sera fanno ancora di più salire l’allarme sulla sicurezza in città. Tra l’altro, a novembre scorso, il titolare di un bar rimase ferito da un colpo di pistola dopo un tentativo di rapina in via Torre. Dopo aver chiuso il bar per andare a vedersi una partita in tv, il titolare dei bar si recava dai suoceri dove ad attenderlo c’erano anche la moglie e il figlio. Quando infatti C.S. di 34 anni, a bordo di una Fiat Punto, stava per raggiungere l’abitazione nel centro storico di Nicastro in via Torre (nella parte opposta della città rispetto al bar da dove era partito) si era visto all’improvviso una persona con il volto travisato e arma in pugno, evidentemente con l’intento di impossessarsi dell’incasso del bar contenuto in un borsello.

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