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La conferenza stampa a Catanzaro

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I destinatari dei provvedimenti sono accusati di aver minacciato numerosi esercenti commerciali. Secondo gli investigatori si tratterebbe delle nuove leve del clan

CATANZARO – Una vasta operazione antimafia della Polizia ha portato all’esecuzione all’alba di 12 ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti ritenuti attivi nella cosca Giampà operante in Lamezia Terme di queste 11 persone sono state arrestate, una ai domiciliari, mentre una dodicesima è irreperibile.

LEGGI I COMMENTI DEL PROCURATORE GRATTERI
E DEGLI ALTRI INQUIRENTI
CHE SPIEGANO IL PROBLEMA DELLA “BACINELLA”

Le accuse sono di associazione di stampo mafioso e di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali ed imprenditori operanti a Lamezia Terme, nonché di atti intimidatori consistiti nel posizionamento di bottiglie incendiarie nei pressi delle attività commerciali e di danneggiamenti con l’utilizzo di ordigni esplosivi.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE SULL’OPERAZIONE NUOVE LEVE

Le attività investigative, condotte, con il concorso del Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme, – coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nelle persone del Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e del pm Elio Romano, con la supervisione del Procuratore Capo, Nicola Gratteri – hanno permesso di accertare l’esistenza di soggetti considerati “Nuove Leve” della famigerata cosca Giampà che si sono adoperati per rinsaldarne le fila, successivamente alle diverse operazioni di Polizia condotte negli anni scorsi nei confronti della stessa, con l’intento di continuare nell’esercizio delle attività estorsive sul territorio per conto dei capi cosca sottoposti a regime detentivo.

I crimini e le indagini

Una capillare attività estorsiva nei confronti dei commercianti ambulanti che partecipavano, a Lamezia Terme, all’annuale festa di San Giovanni. E poi atti intimidatori a commercianti ed imprenditori, piccoli e grandi. Era questo, secondo le indagini della polizia, il modus operandi delle “nuove leve” della cosca di ‘ndrangheta dei Giampà. Attività illecite finalizzate a rinsaldarne le fila della cosca colpita dalle operazioni delle forze dell’ordine e dopo la decisione del boss Giuseppe Giampà, di 37 anni, di diventare collaboratore di giustizia (LEGGI LA NOTIZIA) e a reperire denaro per il sostentamento economico delle famiglie degli associati detenuti.

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Le indagini hanno permesso di accertare l’organizzazione da parte dello storico boss Vincenzo Bonaddio (58), postosi a capo di una frangia della cosca Giampà con l’apporto di Vincenzo Tino Giampà detto “Camacio”, di un gruppo di soggetti considerati “Nuove Leve” della stessa cosca. Alcuni degli arrestati sono accusati di avere fatto esplodere un ordigno ad alto potenziale nei pressi del cancello d’ingresso della villa dell’imprenditore Vincenzo Perri (LEGGI LA NOTIZIA DELLA BOMBA e DEGLI ARRESTI CHE NE SONO SEGUITI)con l’intento di costringerlo a dare 100 mila euro al capostipite della famiglia Arcieri, fidelizzata ai Giampà. Gli investigatori hanno anche individuato il ruolo di Domenico Giampà (38), detto “Buccacciello”, ora collaboratore di giustizia (LEGGI LA NOTIZIA), quale rappresentante esterno della cosca dopo il pentimento di Giuseppe Giampà, così da essere considerato come referente del clan rispetto a tutte le altre famiglie di ‘ndrangheta calabresi. Diversi arrestati sono parenti con gli esponenti della ‘ndrina già in carcere. Tra loro, secondo gli investigatori, spicca la figura di Francesca Allegro (32), moglie di Giuseppe Chirico (35) detto “u batteru”, considerato elemento di spicco della cosca, detenuto per l’espiazione di una pena definitiva, alla quale viene contestato di aver svolto il ruolo di vettore delle indicazioni e delle direttive impartitele dal marito durante i colloqui in carcere verso gli associati in libertà.

I NOMI

Questi i nomi resi noti dagli inquirenti e i loro volti (GUARDA)

  1. Allegro Francesca cl. 85
  2. Cappello Danilo cl. 89
  3. Castaldo Roberto cl 90
  4. Devito Marco Francesco cl 74
  5. Giampà Vincenzo cl. 68
  6. Mancuso Andrea cl. 92
  7. Mercuri Pasquale cl. 89
  8. Morello Francesco cl. 85
  9. Paone Giuseppe cl. 94
  10. Scalise Gregorio cl. 92
  11. Vigliaturo Vincenzo cl. 91

 

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