X
<
>

Il tribunale di Lamezia Terme

Condividi:
1 minuto per la lettura

L’uomo diceva di essere un poliziotto ma è stato tradito dalla carta d’identità scoperta dalla donna

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Condannato a otto mesi dal Tribunale di Lamezia Terme per aver truffato una donna lametina di cui si era finto innamorato per avere dei soldi. Lui è Natalino Biondo, 56 anni, di Pizzo Calabro, lei è una ragazza lametina che ha scoperto di essere stata ingannata quando un giorno dai pantaloni di lui cade la carta d’identità, lei la raccoglie e guardando la foto scopre che il suo lui non ha il nome ed il cognome che ha sempre sostenuto di avere: non si chiamava Giuliano Palmieri e non aveva 50 anni. Lei chiede lumi, lui si giustifica dicendo che è sotto copertura ed esce.

Da allora scompare e nell’unica telefonata le dice di non cercarlo più. Almeno questo ha sostenuto l’accusa contro Natalino Biondo che avrebbe convinto anche l’anziana madre della ragazza ad accendere ed accollarsi due finanziamenti, per oltre trentamila euro, al fine di poter comperare una casa dove andare a vivere assieme alla figlia. Casa, però, mai acquistata, l’unica realtà rimasta sono stati i debiti che l’anziana madre, con un reddito esiguo, sarà costretta pagare, con rate mensili di oltre trecento euro, fino al 2021.

Le indagini sono scattate dopo la denuncia ai carabinieri della ragazza alla quale l’uomo avrebbe detto aveva detto di essere innamorato, promettendo di sposarla. La loro storia d’amore è andata avanti. Lei era felice e sognava di coronare il suo sogno d’amore sposando un poliziotto (falso). Poi il sedicente poliziotto comincia ad essere meno affettuoso fino a sparire dopo aver spillato parecchi soldi a lei ed a quella che avrebbe dovuto essere sua suocera.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE