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Il tribunale di Catanzaro

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Sentenza del Gup di Catanzaro: la vittima sarebbe stata uccisa per vendetta

CATANZARO – Dieci anni di reclusione: è la sentenza emessa oggi dal gup di Catanzaro a carico del collaboratore di giustizia Gennaro Pulice, imputato dell’omicidio di Gennaro Ventura, il fotografo ed ex carabiniere ucciso il 16 dicembre del 1996 nelle campagne di Lamezia Terme.

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Il giudice ha disposto inoltre una provvisionale di 80 mila euro in favore dei familiari della vittima, costituitisi parte civile nel processo.

Ventura, secondo quanto dichiarato dallo stesso Pulice, fu ucciso per vendetta in quanto, quando era ancora in servizio nell’Arma, aveva contribuito all’individuazione e alla conseguente condanna di una persona contigua alla cosca Cannizzaro di Lamezia responsabile di una rapina a Tivoli. Anni dopo Ventura, tornato a Lamezia a svolgere la professione di fotografo, fu attirato in una trappola e ucciso da Gennaro Pulice, che occultò il cadavere in una vasca sotterranea all’interno di un casolare abbandonato.

In attesa di giudizio Domenico Antonio Cannizzaro, esponente di spicco dell’omonima cosca, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio di Ventura.

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