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CATANZARO – La Guardia di Finanza di Lamezia Terme, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha sequestrato in Calabria ed in Piemonte beni immobili, aziende e disponibilità finanziarie per un valore di due milioni di euro.

Tutti beni riconducibili ad un esponente di spicco ed ai suoi prestanome di una cosca di ‘ndrangheta lametina. Per l’uomo è stata richiesta e ottenuta anche l’applicazione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di cinque anni.

Il provvedimento della magistratura è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procuratore Distrettuale antimafia di Catanzaro, sulla base delle informative del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. 

I beni sequestrati sono «di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’indagato».

Ciò ha consentito alle Fiamme gialle di fornire alla magistratura un quadro indiziario per disporre «il sequestro dei cespiti patrimoniali, rivelatisi di origine illecita o ingiustificati nel loro possesso».

Nello specifico sono stati sequestrati:

  • Cinque appartamenti di pregio, di cui uno ubicato in piemonte e gli altri in calabria;
  • Tre fabbricati adibiti ad opifici industriali e artigianali, di cui uno ubicato nella stessa regione settentrionale e i rimanenti in calabria;
  • Quattro grossi appezzamenti di terreno edificabili ed agricoli, con annessi fabbricati pertineziali, ubicati nel lametino;
  • Sette magazzini situati in calabria e piemonte;
  • Cinque imprese avviate, fra cui tre societa’ di capitali operanti in varie areea d’italia soprattutto, fra l’altro, nel settore degli alimentari;
  • Quattro polizze vita, cassette di sicurezza e disponibilità finanziarie presso vari istituti di credito, per un valore complessivo stimato di circa due milioni di euro
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