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Un commerciante ambulante di frutta

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CATANZARO – Venditori di frutta e verdura che svolgono la loro attività senza essere in regola con autorizzazioni e imposte. E con la merce esposta in barba alle più elementari normative di igiene e sicurezza.

A intervenire sulla questione degli ambulanti irregolari nella città di Catanzaro, questa volta, è il Codacons. E lo fa duramente, con una dura nota in cui l’associazione a tutela dei consumatori annuncia di aver chiesto l’intervento del prefetto e della Procura, oltre a un incontro al sindaco Abramo per avere i dovuti chiarimenti sulla questione.

Nonostante le diverse diffide già presentate, secondo il vicepresidente nazionale Codacons, l’avvocato Francesco Di Lieto, «in città continuiamo ad assistere, quotidianamente, non solo alla violazione di precise disposizioni normative, ma anche delle più elementari regole d’igiene che vengono disattese, nell’indifferenza generale». Due gli aspetti su cui Di Lieto richiama l’attenzione. Il primo, di carattere igienico-sanitario, riguarda il fatto che gli alimenti, in molti casi, vengono esposti all’aperto senza alcuna cautela, a ridosso di strade congestionate dal traffico e, quindi, a contatto con le esalazioni dei tubi di scarico delle vetture e di tutti gli altri agenti inquinanti, pericolosi, dunque, per la salute dei cittadini. In più, evidenzia il vicepresidente Codacons, «a Catanzaro si narra di merce accatastata per strada, che rimane giorno e notte nel medesimo posto e di alimenti che di notte vengono abbandonati (dopo essere stati coperti con dei teli) alle scorribande degli animaletti festanti per poi essere, la mattina dopo, riproposti ai cittadini. Com’è possibile – è la domanda – che nessuno si preoccupi dell’igiene di questi alimenti che finiranno sulle nostre tavole?».

L’altro aspetto, poi, è quello delle irregolarità amministrative. «A differenza dei commercianti tradizionali – continua Di Lieto – c’è chi omette di pagare l’occupazione di suolo pubblico e gode di spazi (gratuiti) dove esporre la merce lungo le strade. L’attività di commercio ambulante – precisa ancora – dovrebbe essere svolta con mezzi mobili, senza concessione di posteggio e con soste limitate al tempo strettamente necessario alle operazioni di vendita. Vorremmo comprendere se i nostri Amministratori davvero non si siano resi conto che in città si siano cristallizzati “posti fissi” per alcuni ambulanti. Forse – è la provocazione – per non infastidire chi potrebbe tornare utile nelle cicliche competizioni elettorali, si è venuta a creare una situazione di assoluto privilegio, a scapito della salute dei cittadini e del rispetto delle norme».

Per quanto riguarda, poi, l’occupazione di suolo pubblico, il Codacons annuncia di aver presentato un’istanza di accesso all’Amministrazione comunale per avere contezza circa il numero di contravvenzioni elevate, nel corso degli ultimi cinque anni, nei confronti di chi ha occupato il suolo pubblico per aver depositato in strada alimenti destinati al consumo. «Vedremo i dati che ci fornirà quest’Amministrazione che – punzecchia l’sonente Codacons – parallelamente, pretende ben 2 euro per la sosta di un’auto per appena 60 minuti. Temiamo che tale inflessibilità sia riservata solo agli automobilisti mentre si finisca per chiudere entrambi gli occhi quando qualcuno occupa, in modo stabile e non itinerante, strade e marciapiedi».

Per tentare di porre fine a questa situazione il Codacons ha chiesto un incontro urgente con il sindaco, anche nella veste di massima Autorità in materia sanitaria, «affinché – viene evidenziato da Di Lieto – garantisca l’immediata adozione di ogni e più opportuno provvedimento teso alla tutela della salute dei consumatori. Per scongiurare – conclude – quello che, dopo tanto silenzio, appare un terribile dubbio, ovvero che rispetto alla salute dei cittadini, si preferisca il consenso che qualche “privilegiato” può esprimere».

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