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I resti di un'autovettura coinvolta in un incidente mortale

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CATANZARO – Crescono in Calabria gli incidenti stradali e, soprattutto, la quantità dei morti che essi provocano. Nel 2016, il numero di vittime della strada ha registrato un balzo del 24,5%, in forte controtendenza rispetto al calo registrato nel resto del Paese (-4,2%). L’anno scorso sono stati 117 coloro che hanno perso la vita su una strada calabrese. La contabilità degli incidenti si è fermata a 2.851, in aumento del 4,3% rispetto al 2015.

La crescita dei sinistri, sottolinea l’Istat in un focus tematico sulla regione, è di molto superiore rispetto all’incremento nazionale che si è fermato a + 0,7%. Seguendo questa traiettoria è lievitato anche il numero dei feriti, in totale 4.868 (+3,6% sul 2015). Se si causa o subisce un incidente, in Calabria, ci sono molte più probabilità di perdere la vita rispetto al resto del Paese. L’indice di mortalità (il numero dei decessi rispetto a sinistri con lesioni a persone) è del 4,1% contro la media nazionale dell’1,9%, in aumento rispetto al 3,4% del 2015. In parallelo, cala lievemente il numero medio dei feriti, passando da 172 ogni 100 a 170,8 fra il 2015 e il 2016.

Dalla mappatura degli incidenti emerge come la pericolosità rimanga alta lungo le coste, sulla SS106 e sulla SS18, sia nel tratto Cosentino sia Catanzarese della SP19 e nei comuni a nord di Cosenza fino all’alto Jonio.

La guida distratta, il mancato rispetto delle regole della precedenza e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause degli incidenti (coprendo i tre gruppi il 40% del totale). I costi sociali che contemplano tutti gli oneri per la collettività derivanti dagli incidenti stradali (la perdita di produttività per la morte o ferimento della persona, i costi amministrativi e legali a seguito del sinistro, l’assistenza sanitaria … ) sono stimati in 400 milioni di euro, circa 209,8 euro pro capite.

I dati provinciali nel 2016

È Reggio Calabria la provincia dove sono avvenuti più incidenti (969), che hanno causato il maggior numero di feriti (1.614). Tuttavia, è sulle strade del cosentino dove si sono registrate più vittime in assoluto, ben 51 sulle 117 complessive. Questo rende la provincia di Cosenza quella con l’indice di mortalità più elevato con 5,8 morti ogni cento incidenti con lesioni a persone, seguita da Vibo 5,4%, Catanzaro 4,2% e Reggio Calabria 2,9%. Tutti ben al di sopra della media nazionale che si attesta all’1,9%. Fa eccezione Crotone con l’1,6%. L’incremento più cospicuo in termini percentuali è stato invece rilevato nel catanzarese (+91,7%), da 12 a 21 morti in un anno. A Vibo Valentia il numero dei feriti è salito in un anno del 37,5%.

Dove, come e quando avvengono gli incidenti

Nel 2016 più della metà degli incidenti (1.631, il 57,2% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 38 morti (32,5% del totale) e 2.622 feriti (53,9%). Gli incrementi più consistenti sono stati registrati tuttavia nei tratti extraurbani (+9,1) e sulle autostrade (+14,3%) Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire in ambito extraurbano (4,5 decessi ogni 100 incidenti in autostrada e 7,1 sulle altre strade).

In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 28,6% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (11,8%) e in curva (7,4%). Lungo le strade extraurbane il 29,7% degli incidenti si verifica in curva, il 6,1% nei pressi di una intersezione e il 4,6% in corrispondenza di un incrocio. La tipologia più diffusa è lo scontro frontale-laterale (926 casi, 30 vittime e 1.769 feriti), seguita dal tamponamento (516 casi, 12 decessi e 1.030 persone ferite). Mentre quella più pericolosa è la caduta da veicolo (11,8 decessi ogni 100 incidenti).

Il maggior numero degli incidenti si concentra tra maggio e settembre, periodo in cui sono avvenuti 1.358 sinistri (il 47,6% di quelli avvenuti durante l’anno).

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