X
<
>

Controlli della guardia di finanza

Condividi:
2 minuti per la lettura

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Un imprenditore in grosse difficoltà economiche finito nella rete di un altro imprenditore e di un commercialista, pronti ad intervenire per “aiutarlo” applicando però tassi di usura pari ad oltre il 27 per cento annui. Le persone coinvolte sono l’imprenditore Giuliano Caruso, 44 anni, e Antonello Gianfranco Muraca, 57 anni, entrambi di Lamezia.

Lo hanno scoperto i militari della guardia di finanza di Lamezia Terme che hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni nei confronti di un affermato commercialista ed un noto imprenditore, indagati per usura aggravata commessa in danno dell’uomo che lavora nella città di Lamezia.

I militari hanno scoperto che l’imprenditore vittima dell’usura, nel momento più grave di difficoltà finanziaria della sua azienda, è stato costretto a sottoscrivere un contratto di “associazione in partecipazione” (peraltro regolarmente registrato) con il quale accettava dagli usurai l’apporto di capitali per 250.000 euro, che avrebbe dovuto restituire mediante il versamento di rate mensili con interessi pari ad oltre il 27% annuo.

Il meccanismo apparentemente illecito nascondeva, secondo le indagini, quello che in realtà era soltanto un prestito usurario. Nel contratto stipulato tra gli indagati e la vittima, la clausola prevalente era quella che prevedeva, a fronte del finanziamento, un “reddito minimo garantito” annuo per gli usurai di 69.000 euro per sei anni, mediante rate di 5.750 euro al mese (per un totale di 414.000) e, al termine di tale periodo, in aggiunta, la restituzione dell’intero capitale prestato, 250.000 euro, per una somma complessiva di ben 664.000 euro.

Il Gip del tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della procura della Repubblica, ha disposto nei confronti delle due persone indagate il sequestro per equivalente di disponibilità finanziarie e beni mobili ed immobili fino alla concorrenza di 217.000 euro, pari alle somme che la vittima era riuscita, nel frattempo, a versare agli usurai, fino all’intervento della guardia di finanza.

Il sequestro ha interessato, quindi, disponibilità finanziarie appostate su rapporti accesi presso vari istituti bancari dai due indagati e quota parte di un appartamento di proprietà del commercialista. Le due persone coinvolte nelle indagini dovranno rispondere del reato di usura continuata ed in concorso, con l’aggravante di aver commesso il fatto a danno di chi svolge attività imprenditoriale.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE