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Una delle immagini del carabinieri sulle condizioni di vita all'interno della baracca

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L’uomo ha risposto alle domande del gip di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME – Si è tenuta questa mattina, dinnanzi al gip di Lamezia Terme Emma Sonni, l’udienza di convalida del fermo di Giordano Aloisio Rosario Francesco, accusato dei delitti di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali e riduzione in schiavitù, commessi in danno della convivente Condrea Cristina Maricella, nonché dei due figli di nove e tre anni.

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L’indagato, difeso dagli avvocati Salvatore e Simona Sisca, ha risposto a tutte le domande del giudice e dei legali, negando ogni addebito.

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Ha chiarito in particolare di non aver mai abusato sessualmente della donna e di non averne mai limitato la libertà personale, né tantomeno di aver maltrattato lei ed i figli.

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Nella baracca vivevano da poco tempo, era una sistemazione temporanea, infatti, erano in cerca di casa (GUARDA IL VIDEO). Fino a settembre, poi, l’odierno indagato e la sua famiglia hanno abitato in un residence turistico, dove lui lavorava come giardiniere ed ancor prima in un altro appartamento. I figli sono nati in ospedale ed hanno avuto tutte le cure di cui necessitavano. Il bambino di 9 anni ha frequentato e frequenta regolarmente la scuola primaria, conseguendo ottimi voti (tutti 9 e 10). I difensori, nei prossimi giorni, si rivolgeranno al Tribunale della Libertà per ottenere l’annullamento della misura cautelare.

«È una vicenda complessa, aggravata dalle tantissime inesattezze mediatiche che hanno portato alla luce della ribalta il nostro assistito, facendolo apparire come un terribile orco» dichiara l’avvocato Simona Sisca, pronta a dar battaglia in Tribunale.

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