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LAMEZIA TERME – Il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, su delega della procura, ha eseguito il sequestro e la contestuale confisca di beni mobili, immobili e quote societarie riconducibili ad un noto imprenditore del lametino, Mchele Rutigliano classe 1957 originario della Puglia ma residente a Curinga.

Secondo la Finanza l’uomo avrebbe accumulato nel tempo i propri beni con i proventi derivanti soprattutto, tra l’altro, da evasione fiscale ed attività illecite assimilate.

Il provvedimento giudiziario è stato emesso dal tribunale di Catanzaro sulla base delle informative della Finanza di Lamezia Terme, e la confisca del patrimonio dell’imprenditore rappresenta l’esito delle indagini di polizia economico–finanziaria, istituzionalmente svolte dalle “fiamme gialle”, volte all’individuazione e all’aggressione dei patrimoni conseguiti da chiunque si arricchisca a mezzo di attività illecite di qualsivoglia natura.

Gli accertamenti patrimoniali e reddituali dei finanzieri sono infatti riusciti a dimostrare che i beni confiscati hanno un valore economico del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati nel tempo dall’imprenditore indagato.

Ciò ha consentito alla Finanza di Lamezia Terme di delineare un solido quadro indiziario per una sproporzione accertata di oltre 2.300.000 euro. «Come dimostrato dagli accertimenti esperiti dalle “fiamme gialle”, infatti, per nascondere la reale disponibilità – si legge in una nota della Procura – dei beni sottoposti a misura ablatoria l’imprenditore si avvaleva anche di tre familiari “prestanome”».

In esito al provvedimento reale in questione sono stati quindi confiscati numerosi immobili, soprattutto terreni e fabbricati commerciali, oltre che quote societarie, beni mobili e veicoli vari, per un valore che supera il milione di euro, atteso che l’indagato non risulta attualmente disporre di altri beni in grado di soddisfare pienamente la cautela reale disposta dalla magistratura.

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