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Salvatore Amato, arrestato per l'omicidio

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Salvatore Amato, il trentenne accusato dell’omicidio di Luigi Berlingeri, avvenuto giovedì nel campo rom di Scordovillo (LEGGI LA NOTIZIA), a Lamezia Terme, è stato rintracciato nel pomeriggio di venerdì nell’abitazione di una zia, nel quartiere “Ciampa di cavallo”. Come anticipato dal Quotidiano (LEGGI), l’uomo è stato rintracciato dalla polizia 24 ore dopo il delitto. 

I particolari dell’arresto sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta, tra gli altri, dal procuratore di Lamezia, Salvatore Curcio, e dal questore Amalia Di Ruocco.

fucile amato omicidio berligeri

Secondo quanto evidenziato, la lite che ha originato l’omicidio ha coinvolto circa venti persone e sarebbe scaturita per una moto quad che circolava all’interno del campo rom.

Nel corso della lite Amato avrebbe imbracciato il fucile a canne mozze (nella foto a sinistra) nascosto nell’intercapedine di un albero, vicino la sua abitazione, poi ha raggiunto il gruppo di persone sparando per aiutare il fratello coinvolto nella lite. Il fratello ha poi collaborato con la polizia, mentre il fermato ha parzialmente ammesso le sue responsabilità.

Gli inquirenti hanno confermato che la vittima era intervenuta nel tentativo di sedare la lite.

Il procuratore Curcio ha evidenziato che le indagini «sono state svolte in una cortina impenetrabile di silenzio, con sforzi investigativi non indifferenti».

Il questore Di Ruocco ha rimarcato che «la questione del campo rom è stata più volte al centro di vari comitati per l’ordine e la sicurezza», annunciando che «a breve sarà effettuato un censimento per verificare la situazione attuale al suo interno».

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