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Una giovane davanti ad un computer

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CATANZARO – Quando l’ha adescata su messanger, la studentessa del catanzarese non aveva neanche compiuto 12 anni. Ma lui, palermitano venticinquenne, non si era fatto scrupoli. Non aveva esitato ad innescare con la minore un vorticoso giro di videochiamate e conversazioni a sfondo erotico andate avanti per ben due anni, ovvero dal primo settembre 2015 al 9 novembre 2017, data in cui, dopo essere entrata in una comunità di Santa Maria a causa della rabbia manifestata contro la famiglia e la vita in generale, aveva trovato la forza di confidarsi con le compagne che, a loro volta, avevano raccontato tutto alla responsabile del Centro. Una storia pubblicata in esclusiva sull’edizione cartacea di oggi del Quotidiano.

Da lì l’indagine che aveva portato alla luce la scabrosa storia, nella quale trova un ruolo da protagonista anche un quarantenne di Catanzaro, che, nell’agosto del 2017, aveva addirittura incontrato la ragazzina per consumare un rapporto orale.

Atti sessuali su minore, la pesante accusa che adesso pende sui due uomini, la cui posizione è finita al vaglio del sostituto procuratore Andrea Giuseppe Buzzelli, che ha già chiesto e ottenuto un incidente probatorio finalizzato a raccogliere le dichiarazioni della vittima in modalità protetta, ovvero alla presenza di una psicologa infantile, la dottoressa Caterina Scalise, e in locali muniti di impianto citofonico e audiovisivo a circuito chiuso, all’interno di una stanza diversa da quella in cui andranno a collocarsi il giudice, Giacinta Santaniello, lo stesso pubblico ministero, gli indagati con i rispettivi difensori, gli avvocati Stefano Nimpo, Francesco Mancuso e Piero Chiodo, e la mamma della minore.

Poi, tutto confluirà sulla scrivania del magistrato, che contesta ai due indagati innumerevoli videochiamate e conversazioni con la ragazza (che compirà 16 anni a settembre) a sfondo erotico, nel corso delle quali entrambi, nello stesso periodo, si mostravano nudi compiendo atti sessuali che, contestualmente, inducevano la minore a compiere, per poi commentarli insieme, oltre a documentarli tramite il reciproco invio di immagini fotografiche anche tramite whatsapp.

E non è escluso che nel vorticoso giro di sesso on line abbiano trovato posto anche altri uomini, approfittando del fragile equilibrio mentale che aveva trasformato la minore in facile preda degli insani desideri sessuali degli orchi di turno.

Il resto, nelle carte di un fascicolo che potrebbe essere destinato a portare alla luce i retroscena inquietanti di un’adolescenza troppo spesso vissuta ai margini della distratta società di oggi.

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