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Simona Cavallaro con il padre Alfio

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SOVERATO – Padre e figlio abbracciati davanti a centinaia di persone che hanno voluto ricordare Simona Cavallaro con una fiaccolata tenuta domenica sera a Soverato. Sono stati loro a ringraziare tutte le persone che hanno espresso dolore e cordoglio per la tragica morte della ventenne uccisa dai cani giovedì scorso nella pineta di Satriano. 

Le loro sono state parole di grande commozione, ma anche di denuncia per quanto successo. Una richiesta di giustizia equilibrata e dignitosa. 

Alfio Cavallaro ha ricordato sua figlia: «Abbiamo fatto tanti sacrifici per avere due gioielli che sappiamo solo io e la mamma. Sono stati tenuti come due principi, io mi privavo di qualcosa ma loro avevano tutto. Da me i vizi e le coccole, da mamma l’educazione. Tutto potevo immaginare, ma mai che mia figlia facesse questa fine. E’ una tragedia, non ci sono parole». 

Ma il padre di Simona Cavallaro ha voluto anche accendere i riflettori su quanto accaduto: «Sono andato ieri (sabato, ndr) a Satriano a vedere, sembrava il bosco delle streghe. Un parco abbandonato, degradato, in mano a venti lupi abbandonati. Anche io ho avuto paura di avvicinarmi, i cani erano davanti, pronti ad azzannarmi e mia moglie mi urlava di tornare in macchina. Non è compito mio giudicare le responsabilità, spetta alla giustizia. So solo che avevo un gioiello di figlia, con un futuro roseo. E’ un dolore atroce perderla per questo». 

Strazianti le parole del fratello gemello di Simona, Pietro: «Mia sorella era quella che reggeva tutto, era molto più forte di me e lei resterà sempre con me. Non è giusto che succedano cose del genere. Non si può andare in un posto pubblico e perdere così la vita. L’indifferenza non è giusta. Ci supportavamo a vicenda, litigavamo, ma poi eravamo sempre insieme. Pensi sempre che queste cose accadano nei film o agli altri, ma poi apri gli occhi e scopri che il mondo è questo. E’ crudele».  

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