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Studenti a scuola

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CATANZARO – La decisione del Tar Calabria di riaprire le scuole elementari e medie sin dalla giornata di lunedì ha scatenato polemiche e reazioni. Il presidente della Regione Nino Spirlì ha già annunciato il ricorso in secondo grado (LEGGI), mentre oggi ha condiviso la petizione online che chiede di proseguire con la didattica a distanza.

In particolare, la petizione ha raccolto quasi tremila firme evidenziando: «L’aumento dei contagi Covid che si sta verificando nella regione Calabria non dà la possibilità di far rientrare i ragazzi in presenza perché non sono tutelati. Si richiede di fare la Did».

A schierarsi contro la riapertura della didattica in presenza anche il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani che «ritiene fondate le preoccupazioni del governatore della Regione Calabria, Nino Spirlì, in relazione agli effetti devastanti che tale provvedimento potrebbe determinare in una regione caratterizzata da gravi insufficienze sanitarie e dalla crescita dei contagi verificatasi in seguito alle festività natalizie».

«La tutela del personale docente, degli alunni e dei familiari fragili – evidenzia il coordinamento – è in questo momento per il nostro movimento una priorità assoluta che sembra venire costantemente disattesa a ogni ricorso presentato da frange minoritarie della popolazione che non percepiscono l’allarme e la forte preoccupazione per l’eventualità di contrarre il virus fortemente manifestati invece dalla maggioranza dei cittadini calabresi».

Il Cnddu osserva come «la pretesa di risolvere tutto con un sistema periodico di tamponi, non è adeguato a tutelare né gli insegnanti, né gli alunni, né i familiari. Infine, occorre ricordare che il periodo gennaio-aprile è il periodo in cui vi è maggior rischio di diffusione dei virus e, la diligenza del buon padre di famiglia, vorrebbe che, scoperto il vaccino, si attendesse il completamento dell’iter per garantire, come già detto in altre occasione, un ritorno a scuola sicuro e sereno e scongiurare non solo un rischio di danno erariale del tutto manifesto, ma anche un rischio serio e innegabile per la salute delle persone del tutto inutile se si considera l’attesa relativamente breve da rispettare in relazione al piano vaccino comunicato dal Governo qualche giorno fa».

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