X
<
>

L'area interna del Comalca

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – Non ci sono le condizioni necessarie per riaprire il Comalca dopo i primi tre giorni di sospensione delle attività. Per questo, il centro agroalimentare tra i più importanti del Sud Italia potrà tornare operativo, forse, solo lunedì mattina. Una decisione che ha scatenato, questa mattina, la rabbia degli operatori economici che operano nel centro.

Un gruppo di loro, infatti, si è presentato davanti l’ingresso di palazzo de Nobili e ha bloccato per alcuni minuti la strada antistante la sede del Comune di Catanzaro. «Vogliamo sapere perché i tamponi non sono stati ancora processati e perché si impedisce la riapertura del centro. Dobbiamo dare risposte ai cittadini, alle aziende e ai nostri dipendenti», hanno dichiarato gli imprenditori. Sul posto sono intervenute subito le pattuglie della polizia che hanno ripristinato la circolazione.

La protesta ruota intorno alla decisione di prorogare la chiusura del centro fino a domenica. Alla base della decisione del sindaco c’è il fatto che l’Azienda sanitaria provinciale non ha ancora completato lo screening dei tamponi, come risulta dalla stessa ordinanza del sindaco Sergio Abramo.

«L’Asp ha fatto sapere che – ha scritto il sindaco nell’ordinanza di proroga della chiusura – le operazioni connesse all’effettuazione dei tamponi e alla conoscenza degli esiti non sono ancora terminate e dovrebbe presumibilmente completarsi entro due giorni». Una condizione che mette a rischio anche la riapertura di lunedì, considerato che nelle ultime 24 ore non sono giunte notizie sugli esiti dei tamponi, dopo i primi 9 casi individuati come positivi.

In questo modo, ai problemi legati ai casi di contagio si aggiungono, comunque, anche le gravi conseguenze economiche. Molti piccoli esercenti non hanno più scelta di frutta e verdura tra i banchi. Alcuni prodotti scarseggiano e il sistema ne sta risentendo.

Il colpo maggiore, però, è proprio per gli operatori del Comalca. La merce in deposito rischia di diventare inservibile, cinque giorni di chiusura rappresentano una perdita importante e non è chiaro come procedere a livello organizzativo. La possibile riapertura di lunedì scatena, infatti, dei disagi. Normalmente il conferimento dei prodotti è previsto per martedì, ma se si dovesse aprire il giorno prima, gli operatori dovrebbero ordinare la merce che, in caso di nuova proroga, rimarrebbe ancora invenduta. Perdite imponenti, per migliaia di euro, difficili da sopportare per un’azienda.

Struttura Comalca sanificata

Dal punto di vista della gestione del Comalca tutto è stato fatto. Sono stati già sanificati gli uffici e le aree comuni, mentre stamattina si procederà con gli stand, grazie alla collaborazione delle aziende che in prima mattinata libereranno gli spazi dalla merce per procedere in assoluta sicurezza. Completata quest’ultima operazione, il centro sarebbe pronto per riaprire i battenti già nel pomeriggio di oggi, ma dovrà attendere che si definisca il problema sanitario e le verifiche sui tamponi.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE