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Giuseppe Galati

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – All’ex parlamentare Giuseppe Galati la Direzione distrettuale antimafia contesta anche il concorso esterno in associazione mafiosa. È quanto emerge dall’avviso conclusioni indagini emesso dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Quinta Bolgia” che fece scattare, a novembre scorso, 22 ordinanze di custodia cautelare (fra carcere e domiciliari) su richiesta della Dda (LEGGI LA NOTIZIA) nei confronti di politici, imprenditori ritenuti di riferimento della cosca Iannazzo – Cannizzaro- Daponte, dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e dipendenti delle ditte Putrino e Rocca operanti nei servizi sanitari e onoranze funebri.

 Il provvedimento nei confronti di Galati fu poi annullato dalla Cassazione (LEGGI LA NOTIZIA).

Dalle indagini sarebbe emerso come la cosca mafiosa “Iannazzo” e la sua articolazione “Cannizzaro- Daponte” esercitavano, tramite le società dei gruppi Putrino (cosca Iannazzo) e Rocca (cosca Cannizzaro – Daponte) un monopolio di fatto nel settore delle onoranze funebri e dell’assistenza sanitaria nella città di Lamezia Terme. Sarebbero emersi in particolare aspetti “concorrenziali” aspri tra le due imprese

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Il ruolo dell’ex parlamentare Giuseppe Galati (già coinvolto nell’inchiesta sulla Fondazione Calabresi nel Mondo di cui era presidente), emerge, in particolare, nella gara per le ambulanze del 118. L’ultima gara d’appalto regolarmente bandita e aggiudicata risale all’anno 2009, allorquando con delibera di aggiudicazione il servizio viene affidato un anno alla società Croce Rosa “La Pietà” di Putrino, società che continuerà ad essere affidataria del servizio fino al 13 ottobre 2017 (data in cui viene raggiunta dall’interdittiva antimafia). Dall’inchiesta “Quinta bolgia” emerge la volontà del gruppo Putrino di aggiudicarsi a tutti i costi la gara in questione e si spinge fino all’avvicinamento dei funzionari dell’Azienda Provinciale Sanitaria per cercare di avvantaggiarsi sui Rocca e sugli altri concorrenti.

LE MOTIVAZIONI DEL RIESAME SU GALATI

L’avviso conclusioni indagini è stato emesso per 22 indagati: Pietro Putrino, 73 anni, di Lamezia Terme; Diego Putrino, 36 anni, di Lamezia Terme; Diego Putrino, 51 anni, di Lamezia Terme; Vincenzo detto “Enzino” Torcasio, 38 anni, di Lamezia Terme; Silvio Rocca, 61 anni, di Lamezia Terme; Pietro Rocca, 63 anni, di Lamezia Terme; Ugo Bernardo Rocca, 33 anni, di Lamezia Terme; Pietro Ferrise, 59 anni, di Lamezia Terme; Alfredo Gagliardi, 40 anni, di Lamezia Terme; Tommaso Antonio Strangis, 53 anni, di Lamezia Terme; Franco Antonio detto “Tony” Di Spena, 45 anni, di Lamezia Terme; Pasquale Reillo, 52 anni, di Lamezia Terme; Roberto Frank Gemelli, 54 Anni, di Lamezia Terme; Sebastiano Felice Corrado Mauceri, 56 anni, di Lamezia Terme; Giuseppe Galati, 57 anni, di Lamezia Terme; Luigi Muraca, 50 anni, di Lamezia Terme; Giuseppe Pugliese, 50 Anni, di Crotone; Giuseppe Perri, 65 anni di Falerna; Eliseo Ciccone, 65 anni, di Catanzaro. Italo Colombo, 48 Anni, di Catanzaro; Giuseppe Luca Pagnotta, 45 anni, di Montepaone; Francesco Serapide, 45 anni, di Catanzaro. A marzo scorso, tra l’altro, la Cassazione ha annullato per alcuni con rinvio e per altri senza rinvio l’associazione e altri capi d’accusa disponendo il ritorno in libertà per gran parte degli indagati.

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