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L'ex parlamentare Giuseppe Galati

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – L’ex parlamentare Giuseppe Galati è stato rinviato a giudizio per l’inchiesta sulla Fondazione “Calabresi nel mondo” di cui Galati era presidente. A giudizio anche Mariangela Cairo, collaboratrice di Galati. Oggi infatti si è celebrata l’udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro che vedeva indagati Giuseppe Galati e Mariangela Cairo.

I difensori di Galati, gli avvocati Francesco Gambardella e Salvatore Cerra, hanno contestato l’ipotesi accusatoria ritenendo da un lato l’insussistenza dei reati di peculato ed abuso d’ufficio contestati, attesa la natura privata della Fondazione per come accertato dal Tribunale Civile di Catanzaro con sentenza passata in giudicato. Dall’altro, la difesa ha evidenziato che tutte le attività poste in essere dalla Fondazione “Calabresi nel Mondo” e quindi da Galati sono state certificate da pareri pro veritate a firma di due professori universitari.

Per entrambi gli imputati, Galati e Cairo, quest’ultima difesa dagli avvocati Bevilacqua e Massimo Scuteri, il processo sarà celebrato il 17 luglio prossimo dinanzi al Tribunale collegiale di Catanzaro.

Dalle indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo del Comando provinciale di Catanzaro, emerse che Galati avrebbe assunto un considerevole numero di collaboratori a soli “fini clientelari” – secondo le accuse – «per mantenere ed incrementare il proprio bacino elettorale simulando il loro impiego nella struttura operativa interna, la cui nomina era affidata alla scelta fiduciaria del presidente, ma impiegandoli in realtà in progetti finanziati con fondi comunitari».

Galati e il dirigente regionale Giuseppe Antonio Bianco, segretario della Fondazione (che sarà giudicato con il rito abbreviato il 15 maggio prossimo) tra l’altro, avrebbero percepito illecitamente 141 mila euro Galati e 62 mila Bianco, attribuendosi incarichi per figure professionali non necessarie alla Fondazione.

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