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Il giudice Marco Petrini nel suo ufficio

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CATANZARO – Torna in carcere per pericolo di inquinamento probatorio Marco Petrini, il giudice della Corte d’Appello di Catanzaro che era stato arrestato dalla Guardia di finanza di Crotone nell’ambito dell’inchiesta che portò all’operazione Genesi, con cui sarebbe stato scoperchiato un vasto giro di corruzione giudiziaria.

Il gip di Salerno Giovanna Pacifico ha accolto la richiesta del procuratore della città campana, Luca Masini, di aggravamento della misura cautelare. A carico di Petrini, che si trovava agli arresti domiciliari in seguito alla decisione di collaborare con la giustizia, ci sono, tra gli altri elementi, conversazioni intercettate in cui la moglie Maria Stefania Gambardella gli dice, tra l’altro: “qua a Lamezia non ci puoi venire perché ti sparano…mi devi ascoltare se non fai le cose che ti dico… non fare più cose di testa tua perché sono tutte sbagliate”.

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Contestualmente, i finanzieri di Crotone hanno sottoposto a perquisizione personale la moglie di Petrini, responsabile di segreteria presso la Corte d’Appello di Catanzaro, con l’accusa di intralcio alla giustizia poiché avrebbe indotto il magistrato a fornire dichiarazioni mendaci nel corso di alcuni interrogatori. I finanzieri crotonesi hanno eseguito la misura cautelare e la perquisizione.

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